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L’azalea della ricerca

Sanihelp.it – L’Azalea della Ricerca torna domenica 11 maggio, in occasione della Festa della Mamma, a colorare 3.900 piazze in tutta Italia.


Migliaia di volontari di Fondazione AIRC saranno impegnati a distribuire 600 mila piantine a fronte di una donazione minima di 18 euro, una giornata importante per ricordare sessant’anni di impegno a sostegno della migliore ricerca oncologica indipendente.

L’Azalea è disponibile anche su Amazon.

L’Azalea della Ricerca è un appuntamento che si rinnova dal 1984 e continua a rappresentare l’appuntamento di riferimento per festeggiare le mamme e le donne con un fiore, diventato un vero e proprio simbolo della salute al femminile.

Questa iniziativa ha consentito ad AIRC di raccogliere fondi per garantire continuità a medici e ricercatori impegnati ad affrontare i tumori che colpiscono le donne.

L’appuntamento è anche l’occasione per promuovere l’importanza della prevenzione e raccontare i più importanti traguardi raggiunti dalla ricerca oncologica.

In piazza, insieme alla piantina sarà distribuita una pubblicazione speciale sui tumori che colpiscono le donne, con testimonianze e informazioni utili per sfatare molti falsi miti.


Oggi in Italia 2 donne su 3 che si ammalano di tumore sono vive a cinque anni dalla diagnosi grazie ai costanti progressi della ricerca che hanno reso disponibili metodi per diagnosi sempre più precoci, approcci chirurgici meno invasivi e terapie più precise, mirate e meglio tollerate.

Esistono però da questo punto di vista notevoli differenze tra i diversi tipi di tumore: dopo un cancro al seno l’88% circa delle donne è viva a cinque anni dalla diagnosi mentre per le donne colpite da un tumore ginecologico le percentuali sono del 79% circa per il tumore del corpo dell’utero, 68% per la cervice uterina e 43% per l’ovaio.

La diagnosi precoce ha un ruolo fondamentale nell’aumentare le probabilità di superare la malattia.

Nel tumore dell’ovaio, per cui ancora non esistono test specifici per la diagnosi precoce, l’80% circa dei casi viene identificato quando la malattia è già progredita, riducendo notevolmente le probabilità di guarigione.

Gli scienziati stanno lavorando al miglioramento delle cure con la messa a punto di nuovi chemioterapici.

Tra i composti recenti vi sono alcuni prodotti naturali come un potente maitansinoide estratto da una pianta veicolato da anticorpi che lo concentrano nel tumore.

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