Bardana



Autore: Angela Nanni
Data inserimento: 28-12-2015

È una pianta biennale, con fusto scanalato e robusto, foglie slargate, fiorisce da giugno a ottobre nel secondo anno di vita, con mazzetti di fiori di colore rosso; il fusto floreale può raggiungere anche i due m di altezza. Fiori e frutti si somigliano molto e si differenziano solo per il colore che il frutto acquista alla maturazione. Le radici si raccolgono nell'autunno del primo anno di vegetazione o nella primavera del secondo anno prima che si formi il fusto floreale, mentre le foglie si raccolgono in maggio-luglio prima della fioritura della pianta.


Storia  Storia
Storia Storia:
Il nome bardana deriva dal greco arktos, orso, in riferimento alle infruttescenze spinose, mentre lappa viene dal latino lappare, cioè afferrare. Comunemente i suoi frutti sono anche chiamati petole: se lanciati sulle persone si appiccicano sui vestiti e sui capelli, da qui il suo nome dialettale di "petolara".La badessa ed erborista medievale tedesca Hildegard da Bingen la usava nel trattamento dei tumori maligni. Gli antichi medici cinesi consideravano la bardana un rimedio per raffreddori, influenza, infezioni faringee e polmonite; anche i guaritori ayurvedici della tradizione indiana la usavano con le stesse indicazioni. Nel XIV secolo, in Europa, le foglie di bardana venivano polverizzate nel vino e usate come trattamento per la lebbra. Gli erboristi europei, in seguito, hanno prescritto la radice di bardana per febbre, cancro, eczema, psoriasi, acne, forfora, gotta, infezioni cutanee, sifilide, gonorrea e problemi associati al parto. Secondo una leggenda, infine, in Albania, quando una persona veniva rapita dal demone della foresta, veniva curata con pane inzuppato nel vino e appoggiato su larghe foglie di bardana; mentre il malcapitato mangiava il pane, un prete leggeva il vangelo per allontanare il male.




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