È una pianta erbacea biennale o perenne, si contraddistingue per il fusto legnoso alla base e coperto da una fitta peluria; anche le foglie, verdi, palmate e con un lungo picciolo sono ricoperte da peluria. Fiorisce fra luglio e agosto e i suoi fiori si compongono di 5 petali dal caratteristico colore rosa-lillà. I suoi frutti sono degli acheni.
Storia: Nel 1500 la malva era conosciuta con il nome di omnimorbia ovvero rimedio per tutte le malattie ed era considerata un simbolo di mansuetudine e amore materno. In realtà l’utilizzo della malva risale già a molti secoli prima di Cristo, non solo a scopo farmaceutico, ma anche culinario in quanto ne venivano mangiati i germogli più teneri. Plinio il Vecchio sosteneva che bere il succo di malva al mattino donava benessere al corpo per l’intera giornata. I Greci e i Romani, infine, oltre a considerarla una pianta curativa le attribuivano anche un potere sacro. Anche oggi la malva oltre ad essere un valido rimedio fitoterapico si utilizza in cucina: i fiori e le foglie fresche si possono consumare in insalata oppure si possono usare per preparare degli ottimi risotti.