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Disturbi alimentari, festività ad alto rischio

Sanihelp.it -Il periodo delle feste, tradizionalmente associato a convivialità, riunioni familiari e tavole imbandite, può trasformarsi in una vera fonte di stress per chi convive con un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA). La pressione sociale legata al cibo, il timore del giudizio e il timore di perdere il controllo possono rendere il periodo natalizio un momento particolarmente complesso.


Secondo i dati YouGov, se da un lato 2 persone su 5 dichiarano che la loro salute mentale migliora durante il Natale, oltre il 40% si sente più stressato e 1 persona su 4 affronta ansia o depressione: un contesto che, per chi soffre di DCA, può amplificare il disagio.

Proprio per sensibilizzare su queste difficoltà e fornire strumenti concreti a familiari e caregiver, Danone Nutricia e l’associazione Animenta rinnovano la loro collaborazione attraverso la promozione del percorso formativo “Clinicamente Esperti, Umanamente Formati”, un corso teorico-pratico nato per aiutare professionisti e non a conoscere, riconoscere e trattare i DCA attraverso un approccio integrato, multidisciplinare e centrato sulla persona.

Accanto alla formazione, la dottoressa Antonella Lezo, Responsabile S.S. Dietetica e Nutrizione Clinica OIRM-S.ANNA Torino, Presidente Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo SINPE ha condiviso alcuni consigli pratici per affrontare le festività: “Si tratta di piccoli accorgimenti che possono rappresentare un grande sollievo per chi soffre di DCA e che, di conseguenza, vive questo periodo con particolare difficoltà e fatica emotiva, aiutando a gestire meglio i momenti legati al cibo e alla convivialità, riducendo il senso di pressione e favorendo un maggiore equilibrio e ascolto di sé”.

  • Proporre di servire il cibo a buffet invece che con pasti seduti, per ridurre la percezione di obbligo: la disposizione a buffet consente a chi soffre di DCA di servirsi con maggiore autonomia, senza sentirsi osservato o forzato a mangiare por
  • ioni che non si sente di affrontare. Evitare il classico pasto seduto con piatti precomposti riduce la pressione sociale e permette alla persona di scegliere cosa e quanto mettere nel proprio piatto, contribuendo a contenere l’ansia che spesso accompagna i pasti festivi.
  • Limitare le aspettative sociali, lasciando libertà alla persona di partecipare o ritirarsi quando necessario: durante le feste è naturale immaginare momenti condivisi e partecipati, ma per chi vive un DCA ritrovi numerosi, conversazioni serrate e situazioni conviviali possono risultare difficili da gestire. Concedere la libertà di allontanarsi, fare pause o prendersi del tempo da soli significa rispettare i loro tempi emotivi. È utile ricordare che il benessere della persona non dipende dal “dover stare con tutti”, ma dal sentirsi al sicuro e non giudicata.
  • Trattare i pasti di festa come momenti il più possibile ordinari: per chi affronta un DCA, l’eccezionalità di pranzi e cenoni — le portate in più, le ricette tradizionali, l’abbondanza — può essere destabilizzante. Mantenere una certa routine, non stravolgere gli orari e proporre un’atmosfera rilassata può aiutare a non percepire il pasto come un evento fuori norma. Anche evitare continui inviti a “fare un’eccezione per le feste” è un modo per proteggere la persona da un carico emotivo aggiuntivo.
  • Pianificare in anticipo come il cibo entrerà nelle giornate: una buona organizzazione può ridurre l’imprevedibilità, che è uno dei fattori più ansiogeni per chi vive un DCA. Condividere in anticipo il programma delle feste — orari, tipologia dei pasti, presenza di determinati cibi — permette di prepararsi mentalmente e di non sentirsi colti alla sprovvista. La pianificazione può essere fatta insieme alla persona interessata, favorendo un senso di collaborazione e controllo.
  • Dopo il pranzo o la cena, spostare l’attenzione su attività alternative come giochi o film: una volta terminato il pasto, è fondamentale non continuare a parlare di cibo, ricette o porzioni. Proporre attività ludiche o momenti di relax aiuta a ridurre l’iperfocalizzazione sul dopo-pasto, spesso fonte di grande stress. Guardare un film, giocare insieme o semplicemente conversare su temi leggeri può diventare un modo per ristabilire un clima sereno e inclusivo.
  • Sensibilizzare amici e parenti ad evitare commenti su peso, porzioni o appetito: le persone con un DCA sono spesso molto sensibili a osservazioni che, anche se dette senza malizia, possono diventare causa di grande disagio. Commenti su cambiamenti fisici, su quanto poco o tanto si mangia, o frasi come “dai, è Natale” possono avere un forte impatto emotivo. Sensibilizzare tutti i presenti — in modo discreto e rispettoso — può fare una grande differenza nel proteggere la persona da situazioni scomode o dolorose.

I Disturbi del Comportamento Alimentare rappresentano oggi una vera emergenza sociale e sanitaria: in Italia circa 4 milioni di persone ne soffrono e, secondo il Ministero della Salute, i casi sono aumentati del 35% dal 2019 al 2024. Le difficoltà non riguardano solo gli adolescenti: l’esordio è sempre più precoce e si registrano casi anche tra bambine prepuberi e donne in menopausa. Per questo la formazione di professionisti e il supporto alle famiglie sono elementi chiave nella prevenzione e nel trattamento.

“Come Danone Nutricia ci impegniamo a portare la salute attraverso l’alimentazione al maggior numero di persone possibile. Il periodo natalizio è comunemente associato alla gioia e al piacere dello stare insieme a tavola ma purtroppo per molti può diventare un amplificatore di malessere. Sostenere iniziative che promuovono conoscenza, consapevolezza e strumenti concreti sui DCA è parte integrante della nostra missione. Sappiamo che si tratta di patologie complesse che richiedono un approccio multifattoriale, e la collaborazione con Animenta nasce proprio dalla volontà di valorizzare le dimensioni emotive, psicologiche e relazionali che accompagnano il percorso di cura – dichiara Manuela Borella, Vicepresidente Nutrizione Specializzata Danone Italia e Grecia – Come Danone, lavoriamo ogni giorno per diffondere conoscenza e facilitare l’accesso agli Alimenti a Fini Medici Speciali, che possono davvero fare la differenza anche nei casi di malnutrizione per difetto legata ai Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)”.

Il percorso “Clinicamente Esperti, Umanamente Formati” — articolato in 20 lezioni online e cinque moduli tematici, con una giornata conclusiva prevista il 13 giugno a Roma — nasce per fornire strumenti aggiornati, clinici e umani, a chi lavora nel campo dei DCA o desidera comprenderne la complessità.


“Spesso chi si trova a stare vicino a persone che soffrono di DCA commette errori in buona fede, per mancanza di cultura e informazioni disponibili in merito a questa tipologia di disturbi. Rinnovare la collaborazione con Danone significa mettere nuove energie in un obiettivo comune: formare professionisti capaci di guardare ai DCA, attraverso uno sguardo clinico ma profondamente umano, che a loro volta possano stare accanto alle famiglie nel modo migliore, guidandole affinché possano diventare un sostegno concreto per i propri cari che si trovano ad affrontare questa complessa sfida. Il percorso nasce infatti per offrire strumenti concreti, ma anche per creare un linguaggio corretto e condiviso che permetta ai pazienti di sentirsi finalmente compresi”, afferma Aurora Caporossi, Founder di Animenta e CEO Comestai.

 

 

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