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Ministro Schillaci: accesso a cure più eque

Tumori:prevenzione e terapie

Sanihelp.it – Alla presentazione alla Camera del 17esimo Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici promosso da Favo (Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia) il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha rilevato che ci sono ancora Regioni con ritardi anche gravi nell’attuazione della rete oncologica, che causano ritardi e disparità. 


Nello studio della Favo si trovano diversi spunti di riflessione e importanti cambiamenti nel mondo dell’oncologia. Da ricordare «la previsione della legge di Bilancio 2025 che riconosce la partecipazione delle associazioni dei pazienti ai processi decisionali in materia di salute» ha affermato Schillaci «per la prima volta con legge si riconosce il ruolo strategico delle associazioni che, grazie alla conoscenza diretta delle esperienze dei pazienti e delle criticità incontrate durante il percorso della malattia, possono dare un contributo decisivo nel migliorare modelli e assumere decisioni davvero informate. Il Ministero della Salute e Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) stanno lavorando sui regolamenti per disciplinare i criteri di coinvolgimento delle associazioni nei processi decisionali».

Il Ministro ha inoltre spiegato di aver introdotto l'istituzione del Registro unico nazionale delle Breast Unit, di avere stanziato risorse per il Registro dei tumori e di avere rifinanziato le attività della Rete per lo screening del cancro al polmone in via sperimentale. Diversi sono i progetti in via di realizzazione: ampliamento degli screening e allargamento dell’età delle persone che possono accedervi, stante l’aumento delle forme tumorali in età giovanile, accorciamento delle liste d’attesa, aiuto alle Regioni.

«Dobbiamo curare il singolo malato e non la patologia, perché lo stesso tumore si può presentare in modo diverso da un paziente all'altro e necessita di una terapia diversa. Dobbiamo andare verso una medicina personalizzata – conclude – che vuol dire fare gli interessi del malato ed evitare anche spese superflue al SSN».

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