Sanihelp.it – La salute di Sandra Mondaini è da tempo minata: anni fa la triste esperienza del cancro, che l’ha costretta a numerosi interventi, e da qualche anno la vasculite, una malattia dei vasi sanguigni che la costringe sulla sedia a rotelle, l’ha spinta ad abbandonare le scene ormai due anni fa e le procura dolori lancinanti.
Una situazione che si è ulteriormente aggravata dopo la perdita del compagno di una vita, coniugale e lavorativa: dopo la morte di Raimondo, lo scorso 15 aprile, infatti, la signora del piccolo schermo fatica a riprendersi. «Non riesco ancora a non piangere, anche se Raimondo non vorrebbe che piangessi» ha dichiarato nell’ultima intervista, da oggi sulle pagine del settimanale Tv, sorrisi e canzoni.
Un dolore interiore che si unisce a quello fisico: «Oggi vorrei guarire da tutti i miei mali. E vorrei sentire meno dolore, perché alle volte è insopportabile» ha dichiarato nella stessa intervista. «Mi piacerebbe andare in giro per la mia Milano, però con la carrozzina è troppo complicato ed anche giocare a carte è diventato difficile, faccio fatica a tenerle in mano». In questi ultimi mesi, inoltre, si sono anche susseguiti due ricoveri, a Pisa, subito dopo il lutto e, a fine maggio, al San Raffaele di Milano, quest’ultimo, pare, per un controllo in via precauzionale dopo alcune complicazioni alle vie respiratorie.
Eppure nonostante il dolore fisico e interiore così opprimente, Sandra mostra ancora di volersi preoccupare per gli altri, per i malati cui per anni si per anni si è dedicata, prima come Sbirulino, portando il sorriso in corsia proprio al San Raffaele, poi come testimonial, insieme al marito, dell’Associazione Italiana per la sul cancro (AIRC). Ha infatti dichiarato: «Mi piacerebbe creare una fondazione. Vorrei poter aiutare i bambini gravemente malati con le mamme che non possono permettersi di curarli perché non hanno soldi». Non possiamo che augurarle di riuscire nell’intento.