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De Niro batte il tumore alla prostata

Tumori

Sanihelp.it – Era il 1993 quando, a 71 anni, Robert De Niro senior, padre del celebre attore hollywoodiano, dovette arrendersi a un tumore alla prostata. Dieci anni dopo, a novembre 2003, anche il famoso figlio, allora sessantenne, ha avuto la stessa terribile diagnosi. Ma oggi, a distanza di quasi un altro decennio, è lo stesso storico protagonista di Taxi Driver e altre memorabili pellicole, a raccontare la sua vittoria al mensile italiano Ok salute e benessere.


«Quando mi hanno detto che avevo delle cellule cancerose alla prostata, mi sono subito sottoposto a radiazioni e terapie non invasive. Ed eccomi qui anni dopo a parlarne, sano come un pesce, toccando ferro» rivela.

La differenza tra il suo caso e quello del padre sta tutta nella diagnosi precoce: la forma tumorale di De Niro Junior, infatti, è stata scoperta nelle fasi iniziali, merito dell’attenzione che l’uomo ha mostrato per la sua salute.

«Mio padre odiava i medici, gli ospedali, le analisi. Aveva una tale repulsione per i camici bianchi che non andava a farsi visitare quasi mai. Il fatto è che il suo cancro venne diagnosticato troppo tardi per potere intervenire. Io invece faccio check up regolari, da manuale» spiega l’indimenticato Toro scatenato.

Come lui, tanti ce l’hanno fatta. Restando oltre oceano, chi non ricorda l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani, anch’egli sopravvissuto a una diagnosi così inclemente. « Siamo riusciti a evitare tutti e due la terapia ormonale, che ci avrebbe fatto correre il rischio di essere pressoché impotenti» ricorda in proposito proprio De Niro.

L’ennesima importante testimonianza, dopo quella per esempio del nostrano Toto Cutugno, di quanto i controlli periodici possano davvero la differenza in questi casi. Un consiglio prezioso che tutti gli uomini dovrebbero far proprio.

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