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Nel 2021 sempre più comportamenti sessuali a rischio

Giovani

Sanihelp.it – È tornato l’Osservatorio Giovani e Sessualità, l’indagine statistica che il brand Durex realizza in collaborazione con Skuola.net e che quest’anno ha coinvolto un campione di oltre 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni, per indagare il rapporto di preadolescenti, adolescenti e giovani adulti con la sessualità e l’affettività. Dai primi risultati, ciò che emerge è un approccio sempre più precoce dei giovani alla sessualità: il 42% degli intervistati, infatti, afferma di aver avuto il primo rapporto sessuale tra i 15 e i 16 anni, ma c’è un 3% che dichiara di aver avuto la sua prima esperienza prima dei 13 anni.


Il dato più preoccupante che emerge è che questo approccio così precoce risulta accompagnato da comportamenti poco consapevoli e molto spesso a rischio: tra gli intervistati, meno della metà (49%) è solita utilizzare il preservativo, dato che diventa ancor più preoccupante se confrontato con il 57% del 2018.

Inoltre, più della metà del campione (63%) ha dichiarato di aver utilizzato il coito interrotto come metodo contraccettivo, dato in progressivo aumento rispetto agli anni scorsi (2018, 52%; 2019, 57%; 2020, 62%). E coloro che sono convinti dell’efficacia di questo metodo contro gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili sono addirittura quasi il doppio rispetto allo scorso anno (15% nel 2021 vs 8% nel 2020). Al contrario, in netto calo rispetto al passato, è il numero di coloro che si dichiarano consapevoli dell’inefficacia di questo metodo: 48% nel 2021 contro il 58% nel 2018. 

La scarsa consapevolezza sui rischi per la propria salute e per quella altrui è accompagnata poi dalla mancata adesione a programmi di prevenzione e di screening: il 68% dei giovani intervistati non si è infatti mai rivolto a specialisti (ginecologi, andrologi), solo il 6% ha effettuato un test per la diagnosi dell’HIV e il 7% per la diagnosi di altre infezioni. La situazione è poi ulteriormente aggravata dallo scarso confronto e dialogo. I giovani, infatti, non sembrano sentirsi a loro agio nell’affrontare questa tematica con la famiglia: il 54%, infatti, dichiara di non parlare con i genitori di prevenzione e sesso sicuro. Tra le motivazioni, il 39% non si sente a proprio agio nel farlo e il 27% sostiene che il sesso sia un argomento tabù a casa. E così sono a rischio esposizione a fake news e informazioni sbagliate e fuorvianti: il 50% è infatti solito cercare informazioni sul sesso e sulla contraccezione su internet, l’11% si confronta con gli amici e un 8%, addirittura, non chiede a nessuno.

Quali misure introdurre? L’educazione in ambito affettivo e sessuale risulta sicuramente la principale,  tanto più che l’educazione sessuale in ambito scolastico risulta ancora scarsa o praticamente assente: sebbene il 56% abbia già parlato di sessualità e contraccezione a scuola, di questi il 36% racconta di aver ascoltato cose che conosceva già. A questo si contrappone il fatto che il 44% degli intervistati non ha mai avuto accesso a questa esperienza, con la diretta conseguenza che il 34% di essi si definisce desideroso di poter accedere a programmi e informazioni di questo tipo.

L’influenza positiva delle iniziative di educazione sessuale è confermata dai dati dell’Osservatorio: parlando dell’inefficacia del coito interrotto, ad esempio, emerge una maggiore consapevolezza (51%) tra coloro che hanno affrontato queste tematiche a scuola, rispetto invece a chi non ha avuto accesso a queste informazioni (44%). Medesima tendenza per quanto riguarda l’utilizzo del preservativo come strumento più efficace contro le malattie sessualmente trasmissibile: il 76% di coloro che ne hanno parlato a scuola conferma e sostiene l’efficacia del preservativo al contrario di chi, invece, non ha potuto affrontare questi argomenti tra le mura scolastiche (64%).


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FonteDurex

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