Sanihelp.it – Le affermazioni di alcuni esperti comparse in questi giorni sulla stampa, relativamente all’inefficacia dei farmaci antidepressivi e alla presunta collusione di interessi tra industria farmaceutica e istituzioni di ricerca, società scientifiche e psichiatri, risultano destituite di ogni validità scientifica e in controtendenza con la corretta pratica clinica. Affermare che i farmaci antidepressivi siano privi di efficacia clinica, ritenere che la depressione non esista ma che sia esclusivamente il frutto di un interesse commerciale, nega anni di studi e ricerce e risulta dannoso per tutti coloro che soffrono di questo disturbo.
Questa è la posizione della SIP, Società Italiana di Psichiatria, che sottolinea come una revisione di 62 studi sull’efficacia degli antidepressivi più comunemente impiegati nella pratica clinica, pubblicata sul Journal of Clinical Psychiatry nel dicembre 2007, abbia dimostrato una significativa maggiore efficacia degli antidepressivi rispetto al placebo per quel che riguarda la remissione (viene ottenuta l’assenza di sintomi depressivi), la risposta clinica (viene ottenuta la riduzione dei sintomi depressivi del 50%) e la riduzione dei sintomi per intensità e frequenza.
Una serie di altri studi ha dimostrato che la terapia con farmaci antidepressivi riduce di 3-4 volte il rischio di ricadute rispetto al placebo.
Per quanto riguarda le percentuali di utilizzo di farmaci antidepressivi, dai dati dello studio internazionale ESEMED emerge che nel nostro paese sono piuttosto basse, tenendo conto che oggi i farmaci antidepressivi di seconda generazione vengono utilizzati anche per il trattamento dei disturbi d’ansia, che hanno una incidenza e una prevalenza importanti nella popolazione generale, in particolare tra le donne.
Sempre secondo lo studio ESEMED, tra coloro che si sono rivolti al Servizio Sanitario per una qualunque forma di depressione, il 40,8% ha ricevuto solo farmaci. Tra le persone che ricevono una diagnosi di depressione e una prescrizione farmacologica, quasi un terzo non riceve la prescrizione di farmaci antidepressivi. Inoltre, la percentuale delle persone senza diagnosi che, nel corso dell’ultimo anno, ha utilizzato almeno uno psicofarmaco è stata del 12,9%. E di questi solo il 2,1% ha preso un antidepressivo.
Questi dati sembrano quindi non suffragare le voci allarmistiche che in questo periodo si sono levate rispetto al presunto significativo aumento del consumo di farmaci antidepressivi nel nostro paese.
Secondo l’OMS nel 2001 la depressione era al quarto posto fra le malattie causa di invalidità. Si prevede che entro il 2020 raggiungerà il secondo posto. Sono circa 121 milioni le persone nel mondo che convivono con la depressione.