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È tempo di raffreddore (anche per il gatto)

Salute e animali

Sanihelp.it – Proprio come gli esseri umani anche i gatti, in inverno, possono contrarre il raffreddore. Se i sintomi sono lievi, possiamo curarlo a casa, diversamente si impone una visita veterinaria. 
La causa più frequente del raffreddore nel gatto è virale, spesso da calicivirus felino, quindi bisogna fare attenzione se il micio raffreddato non è solo, ma ci sono altri gatti in casa.
sintomi sono gli stessi del raffreddore umano, con naso colante, starnuti, lacrimazione, in alcuni casi anche febbre, debolezza e perdita di appetito.
I più esposti sono gli animali anziani e i cuccioli, il cui sistema immunitario è nel primo caso indebolito e nel secondo non ancora ben sviluppato.
La prima cosa da fare è pulire bene gli occhi e il naso con delle apposite salviettine. Il vapore gli fa bene, ma si sa che i gatti non amano particolarmente l’acqua, per cui si può provare a farlo stare in bagno con noi durante la doccia o il bagno in vasca, 10 minuti con esposizione al vapore gli possono giovare. In alternativa si può mettere un umidificatore nel luogo dove ha la cuccia. Con il raffreddore, il gatto può perdere l’olfatto, e con esso l’appetito. Il proprietario, che conosce bene il suo animale, potrà proporgli qualcosa che lo invogli a mangiare, magari un brodino caldo con pezzetti di pesce o di pollo. Se riprende a nutrirsi, se la febbre non è elevata (non deve essere oltre 39,5°C), il gatto non corre rischi e possiamo continuare a curarlo a casa, sempre tenendolo monitorato.
Se però proprio non ne vuol sapere di mangiare, e soprattutto di bere, se appare letargico, c’è il pericolo di disidratazione, quindi è giunto il momento di consultare al più presto il veterinario.


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