Sanihelp.it – Il nome completo è lagotto romagnolo, ma per tutti è solo lagotto.
Anticamente era un cane da riporto in acqua, grazie anche al suo folto sottopelo impermeabile, nella pianura di Comacchio e nelle zone paludose di Ravenna. Nel corso dei secoli queste zone paludose cambiarono in quanto vennero risanate, per diventare terreno coltivabile, e cambiò anche il lagotto, che da cane da acqua divenne nientemeno che un cane da tartufo.
Piccolo ma potente, ben proporzionato, con un fitto mantello ricciuto, il lagotto è docile, affettuoso, si affeziona molto al suo padrone ed è un ottimo cane da compagnia.
Pur avendo bisogno di passeggiate e momenti di svago si adatta bene in appartamento. Se durante una passeggiata capita di trovare dell’acqua, si risveglieranno le sue origini e sarà pronto a tuffarsi. Gli piace anche scavare, per cui bisogna fare attenzione alle buche in giardino!
Il pelo deve essere curato e spazzolato e, se non viene tagliato periodicamente, tende a infeltrirsi e ad annodarsi, quindi una volta all’anno, preferibilmente in estate, è necessaria una tosatura.
I veterinari consigliano di tenere il pelo corto nella zona perianale, per evitare che si sporchi con le feci.
Per quanto riguarda la salute, il lagotto è un cane robusto, ma come tutti ha qualche predisposizione verso alcune patologie, come per esempio:
displasia dell’anca e del gomito: la displasia dell’anca è una malformazione dell’articolazione coxo-femorale che si sviluppa durante la crescita del cane e che causa instabilità e un progressivo processo di usura dell’articolazione, che evolve in artrosi. La displasia del gomito consiste in un insieme di patologie a carico dell’articolazione del gomito che porta a osteoartrosi. È quindi opportuno eseguire una radiografia preventiva, dietro consiglio del veterinario, per individuare precocemente il problema e mettere in atto i comportamenti corretti per ridurre l’evoluzione della malattia, come per esempio una corretta alimentazione e il controllo del peso;
epilessia giovanile: patologia neurologica che si manifesta con convulsioni e perdita di coscienza. Le crisi possono essere di breve durata e passare addirittura inosservate, o di lunga durata. Con esami specifici il veterinario porrà la diagnosi e stabilirà una terapia;
otite: problema che riguarda un po’ tutti i cani con le orecchie pendenti, per cui è consigliabile pulire frequentemente il condotto uditivo e rimuovere i peli che nel lagotto crescono abbondantemente nel canale auricolare;
alopecia: anche se di solito perde poco pelo, può succedere che in autunno si osservi, nelle femmine, una perdita più o meno estesa di pelo sui fianchi, probabilmente di origine ormonale, pelo che però ricresce in primavera senza che si debba intervenire farmacologicamente.
Non solo tartufo: il lagotto
Salute e animali