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Leucopenia e leucocitosi in cane e gatto

Sanihelp.it – Con leucopenia si intende una riduzione dei globuli bianchi, detti anche leucociti, nel sangue. Il conteggio totale leucocitario deriva dalla somma dei vari tipi di cellule: i neutrofili, i basofili, gli eosinofili, i linfociti e i monociti.


La neutropenia può essere dovuta a infezioni, trattamenti farmacologici, neoplasie, mielofibrosi. L’eosinopenia, cioè la riduzione del numero degli eosinofili, può essere legata a stress o all’uso di corticosteroidi. La linfopenia, problema comune in cani e gatti, è legata allo stress o comunque alla liberazione di corticosteroidi endogeni in corso di malattia. Le riduzioni dei monociti nel cane e nel gatto (monocitopenia) possono essere causate da problemi al midollo osseo, infezioni acute, leucemie acute e malattie autoimmuni. Questa condizione indica una ridotta funzionalità del sistema immunitario o una carenza nella produzione di queste cellule, il che rende l’animale più vulnerabile alle infezioni. La basopenia, infine, cioè la diminuzione della conta dei basofili, ha scarso significato clinico, anche perché piuttosto rara. La leucopenia può manifestarsi con una serie di sintomi, come letargia, anoressia, febbre, ma la maggiore vulnerabilità alle infezioni è un segno comune. In questi casi bisogna individuare il disturbo primario che ha causato il problema, in quanto il trattamento dipende dalla causa sottostante. Le possibili terapie possono includere farmaci per stimolare il midollo osseo, come steroidi o citochine, in base alla causa specifica. Deve essere prevista anche una copertura antibiotica e in certi casi possono essere utili integratori vitaminici. 

La leucocitosi è il contrario di quanto visto, cioè l’aumento dei leucociti nel sangue, il che solitamente segnala una risposta del sistema immunitario a infezioni, infiammazioni o stress. Le cause possono essere varie e includono: infezioni batteriche, virali o parassitarie, stress, reazioni allergiche, malattie metaboliche o infiammatorie, e in rari casi, malattie neoplastiche come le leucemie. L’aumento più frequente riguarda i neutrofili, che può avere diverse cause, fisiologiche, patologiche o indotte da farmaci. L’aumento degli eosinofili può essere collegato a infestazioni da ecto-endoparassiti o a fenomeni allergici, come l’asma bronchiale. Nel gatto è tipico del complesso granuloma eosinofilico. Può anche essere segnale di alcune neoplasie, come il mastocitoma. I basofili di solito aumentano se aumentano gli eosinofili, per esempio in caso di filariosi cardiopolmonare. La linfocitosi, l’aumento del numero assoluto di linfociti, è più frequente nel gatto in cui, se collegata a aumento dei blasti, può indicare una leucemia linfatica acuta, mentre la monocitosi indica reazioni da stress, infezioni batteriche o patologie neoplastiche. In ogni caso bisogna identificare il disturbo primario per poter stabilire una terapia adatta.  

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