Sanihelp.it – Arriva l'estate e la voglia di un viso fresco e giovane, senza convalescenza e senza soffrire. Come? Con i più comuni trattamenti di medicina estetica, si potrebbe rispondere, ovvero le famose punturine. Attenzione però a cosa scegliere, perché non sono tutte uguali e… le alternative sono sempre di più.
Acido ialuronico o botox?
Secondo i dati dell'International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS) le infiltrazioni di botox e acido ialuronico sono i trattamenti mini-invasivi più eseguiti nel mondo: rispettivamente 7,3 e 5,2 milioni nel 2021. Il botox è utilizzato per ridurre le rughe d'espressione (tipicamente quelle sulla fronte e le cosiddette zampe di gallina), il secondo per colmare i solchi (ad esempio quelli tra il naso e la bocca) e per aumentare il volume delle labbra e degli zigomi. Ma qualcosa sta cambiando.
La medicina rigenerativa conquista l'anti-age
«Negli Stati Uniti l'ultima tendenza è rappresentata dagli induttori di collagene – dichiara Ema Shehi, medico estetico a Roma -. I trattamenti con acido ialuronico e botox sono ancora molto praticati, ovviamente, ma si fa largo sempre di più l'approccio della medicina rigenerativa, che nell'applicazione anti-age contrasta le tipiche trasformazioni portate dall'età». Tra queste, la ridotta produzione di collagene, la proteina elaborata dai fibroblasti che dà ai tessuti tono e turgore, senza alterare i lineamenti e la mimica, e senza effetti collaterali. Semplicemente, »costringendo» il corpo a lavorare come faceva 10, 20, 30 anni fa.
«L'ultima novità tra gli induttori di collagene è Gouri – dice ancora Shehi – iniettabile in policaprolattone (PCL), una sostanza completamente biodegradabile e disponibile in una formulazione totalmente liquida, che fa sì che il prodotto si diffonda a macchia d'olio, con un effetto liftante completamente omogeneo e naturale. Ancora, non dà luogo agli antiestetici noduli, possibile risposta dell'organismo agli iniettabili che contengono microsfere».
A differenza dell'acido ialuronico, il policaprolattone viene completamente smaltito dall'organismo. E, soprattutto, non si limita a ricostituire i volumi del viso, ma svolge un'azione biostimolante che porta a una vera e propria riparazione dei tessuti.
La produzione di nuovo collagene si verifica alcuni giorni dopo l'applicazione, che da protocollo è indicata per il viso, il collo e le mani, da ripetere a seconda dei casi una seconda ed eventualmente una terza volta, a 6 settimane di distanza.
«In alcuni casi si riscontra un lieve gonfiore – spiega Shehi – che scompare naturalmente in qualche giorno. È uno degli indicatori della produzione di nuovo collagene, un fenomeno fisiologico che ovviamente tiene conto delle caratteristiche di ognuno, dall'età ai precedenti trattamenti».