Sanihelp.it – I capelli non sono solo una questione estetica. Hanno anche un grande valore psicologico. Sono simbolo di virilità e di forza per gli uomini, di femminilità e di seduzione per le donne. Questo spiega perché la caduta sia vissuta con forte disagio e risvolti psicologici rilevanti.
Occorre ovviamente fare alcuni distinguo. La caduta dei capelli è fisiologica nel cambio di stagione e, in particolare, nel periodo da settembre a gennaio, anche in relazione ad una riduzione delle temperature e delle ore di luce. Ma se si inizia a trovare un numero di capelli superiore ai 100 al giorno sul pettine, nella doccia dopo lo shampoo, sul cuscino, sugli abiti, passandosi le mani fra i capelli, questo è un segnale cui prestare attenzione.
Stress, stile di vita, regime alimentare, genetica, ambiente circostante, sbalzi ormonali, ipotiroidismo, patologie infiammatorie (lupus) ed autoimmuni (forme di alopecia androgenetica riguarda il 70% degli uomini e il 40% delle donne ad un certo stadio della loro vita), dermatite seborroica, uso di prodotti di detersione aggressivi, tinte e decolorazioni phon e piastra frequenti, sono tutti fattori che possono contribuire alla perdita o al diradamento dei capelli.
La perdita dei capelli è un fenomeno estremamente diffuso che colpisce soprattutto gli uomini, ma che si riscontra con una incidenza ingravescente negli ultimi anni anche nelle donne. Si stima infatti che fino al 60% delle donne abbia sofferto di indebolimento e diradamento della chioma almeno una volta nella vita. Se il problema presenta carattere persistente e non episodico è sempre bene rivolgersi ad uno specialista per individuare le cause. I trattamenti da poter effettuare in caso di caduta di capelli, sono diversi e possono essere assunti sia a livello sistemico che applicati topicamente.
Esistono poi tecniche di applicazione chirurgica a bassa invasività come la BAT (Bloodless Atraumatic Technique) all’autotrapianto di capelli, un metodo che consente di rinfoltire le zone diradate con un impatto minimo in termini di dolore, sanguinamento ed effetti collaterali. Ce ene parla il professor Sergio Noviello, Direttore Sanitario del Bat Centre a Milano.
Indicazioni all’autotrapianto
L’autotrapianto con Tecnica BAT-FUE è rivolto a persone (uomini e donne) che presentano problemi di diradamento di capelli dovuti, ad esempio, all’alopecia androgenetica (la forma di calvizie che rende i capelli più corti e sottili e colpisce l’80% degli uomini e il 50% delle donne entro i 70 anni). Non ci sono limiti di età per sottoporsi alla procedura ma l’effettiva idoneità al trattamento e le concrete possibilità di miglioramento vengono stabilite in una apposita visita preliminare in cui il dottor Andrea Maroni, medico dell’équipe del professor Noviello valuta le specifiche condizioni e le aspettative del paziente. La tecnica permette il raggiungimento di risultati permanenti, naturali e garantiti.
Che cosa è il trattamento
Il trapianto di capelli BAT-FUE utilizza la combinazione di due innovative tecniche per l’autotrapianto di bulbi capilliferi con l’obiettivo di minimizzare gli effetti collaterali dell’intervento e i tempi di recupero. Il trattamento, indicato per uomini e donne che presentano diradamento dei capelli, abbina la FUE (Follicular Unit Extration), una procedura molto diffusa soprattutto all’estero, che consente l’estrazione di singole unità follicolari, alla BAT (Bloodless Atraumatic Technique) una tecnica chirurgica che mira a limitare gli effetti indesiderati di un intervento come dolore, sanguinamento e traumi sui tessuti. Presso il Centro BAT del prof. Sergio Noviello, la strategia viene già applicata a vari interventi di chirurgia estetica ed è stata ora introdotta anche per l’autotrapianto di capelli eliminando il dolore e i fastidi dell’intervento e riducendo significativamente il sanguinamento e i tempi di recupero postoperatorio (sole 24/48 ore).
Come si esegue
L’innovativa tecnica chirurgica BAT applicata alla FUE consente di effettuare l’intervento in day hospital e con anestesia locale minimizzando gli effetti collaterali. In una singola seduta di trapianto FUE possono essere prelevate e reimpiantate fino a 3.000 unità follicolari. La durata complessiva del trattamento varia dunque in base all’estensione della parte da trattare ma la frequenza degli interventi e la durata delle pause possono essere stabilite insieme al paziente.
Il trattamento avviene in diverse fasi. La tecnica FUE permette di estrarre i bulbi singolarmente, un folicolo alla volta. In seguito, una volta prelevati i bulbi in numero sufficiente a garantire il giusto rinfoltimento, si effettuano il processamento e la separazione. Infine, si esegue il reinnesto attraverso un implanter ad hoc.
Tutta la procedura richiede estrema precisione da parte del medico e una perfetta conoscenza della metodologia, della struttura del follicolo pilifero e del cuoio capelluto (ad esempio, per garantire un risultato naturale ed esteticamente gradevole è fondamentale seguire la direzione del capello zona per zona). Per i suoi interventi, il Centro BAT si avvale di equipe chirurgica certificata a livello internazionale.
Cosa succede dopo
Le piccole cicatrici di innesto scompariranno nel giro di breve tempo mentre la ricrescita dei capelli sarà visibile dopo un paio di mesi. Per supportare i pazienti nelle preparazione all’intervento e nel periodo postoperatorio, il Centro BAT offre un servizio dedicato di assistenza e fornisce apposito materiale informativo per poter gestire al meglio il decorso post-intervento. Successivamente- conclude il prof Noviello- i medici del Centro effettueranno visite periodiche per la valutare l’andamento del paziente. Indicativamente, i controlli saranno effettuati dopo 15/20 gg, 3 mesi, 6 mesi e 1 anno. Il prezzo? Attorno ai 6000 euro.