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Alle mani ora servono più cure

Bellezza pratica

Sanihelp.it – Gelo, vento e brusche variazioni di temperatura e umidità soprattutto quando dall’interno si passa all’esterno mettono a dura prova la microcircolazione in zone esposte come le mani e questo si riflette sulla pelle che facilmente si inaridisce. Nella stagione fredda mettere in atto una serie di strategie di prevenzione e di cura è la chiave per evitare ruvidità, screpolature e fastidiosi arrossamenti.


Mai dimenticare i guanti. La protezione fisica dei guanti, oltre a quella cosmetica delle creme, è indispensabile per isolare le mani dal freddo e da altre aggressioni esterne dannose: andrebbero messi sempre e a maggior ragione quando si sta fuori più del solito per una passeggiata o per fare sport.

Fuori sempre con la crema. Hanno tutte un’azione emolliente, idratante e nutriente. Ecco perché le creme per le mani sono preziose per preservare l’equilibrio della cute e prevenire screpolature e ruvidezze. Quelle che si mettono durante il giorno, anche più volte, dovrebbero avere di preferenza una texture morbida che si assorbe facilmente per non lasciare tracce di unto che possono infastidire nelle normali attività quotidiane.

Di sera chiedono di più. Per quanto protetta e coccolata, la pelle delle mani è messa a dura prova dagli attacchi invernali. Mai quindi dimenticare di offrirle alla sera una dose generosa di una crema più ricca e corposa di quella che si usa di giorno, con una componente maggiore di sostanze lipidiche capaci di assicurare una forte azione restitutiva e riparatrice mentre si dorme.

Serve anche un impacco. Prezioso trattamento urto, si può fare a cadenza regolare, una, due volte la settimana, oppure quando le mani soffrono perché sono state a lungo esposte a un freddo particolarmente intenso. In commercio si trovano guanti imbevuti di soluzioni nutrienti e rigeneranti già pronti all’uso; bene comunque per la vecchia ricetta dei guanti bianchi di cotone da tenere per almeno una mezz’ora dopo aver messo sulle mani una dose generosa di crema.

Per il lavaggio solo delicatezza. Lavare spesso le mani, gesto utile per tenere lontani germi e batteri responsabili dei malanni invernali, finisce a lungo andare per impoverire la barriera protettiva della cute soprattutto se si sbaglia detergente. Quello ideale dovrebbe essere delicato, poco o per nulla schiumogeno, cremoso, senza profumo, ad azione emolliente.

L’asciugatura deve essere attenta. A volte succede di dedicare molta attenzione al gesto del lavaggio ma di trascurare quello successivo che invece è fondamentale per l’equilibrio della pelle. L’umidità residua infatti evapora rapidamente per via del freddo all’esterno o del caldo nei luoghi chiusi portandosi via anche l’acqua che mantiene idratata l’epidermide. Lavaggio dopo lavaggio, le mani asciugate distrattamente si ritrovano con una barriera protettiva sempre più fragile e rischiano la secchezza.

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