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Chirurgia estetica, ecco cosa devi sapere

Chirurgia plastica

Sanihelp.it – Un seno più sodo, uno sguardo più fresco, un profilo più armonioso. L’inizio del nuovo anno può essere l’occasione per pianificare un intervento di chirurgia estetica. Ma come essere certi di non correre rischi? Ce ne parla il dottor Luigi Maria Lapalorcia, specialista in Chirurgia Plastica ricostruttiva ed estetica a Perugia.  


La chirurgia plastica estetica comprende interventi a maggiore grado di invasività, come mastoplastica, liposuzione, rinoplastica, lifting, rimodellamento del padiglione auricolare, ringiovanimento dello sguardo, ricostruzione della parete addominale e body contouring in generale, è la prima precisazione dell’esperto. Che continua: la sicurezza dei pazienti  si basa su standard rigorosi, che coinvolgono ogni fase del processo:

– Selezione del paziente e valutazione  pre-operatoria
Ogni paziente deve essere sottoposto a esami di routine: analisi del sangue, ECG, radiografie o ecografie degli organi o apparati che si andranno a trattare per escludere patologie di base preesistenti e  per  essere sicure di minimizzare il richio connnesso all’intervento.
Ad esempio, un paziente con disturbi cardiovascolari in terapia antiaggregante d richiede una pianificazione specifica dell’intervento e della gestione anestesiologica.

Pianificazione dell’intervento:
Ogni operazione deve essere personalizzata, tenendo conto delle condizioni fisiche, della specifica anatomia e delle aspettative del paziente.
La simulazione digitale dei risultati e la valutazione di  casi clinici documentati,  aiuta a definire obiettivi realistici e a prevenire delusioni.

– Ambiente operatorio conforme
Le operazioni devono essere eseguite in ambulatori chirurgici o sale operatorie certificate e attrezzate per la gestione delle emergenze. La presenza di un team multidisciplinare (chirurgo, anestesista, infermieri) è fondamentale per gestire eventuali emergenze.

– Tecniche chirurgiche avanzate
Una meticolosa tecnica chirurgica, una  formazione specialistica e un aggiornamento costante fanno sì che  tempi di recupero e il rischio di complicanze siano ridotti al minimo. .

– Monitoraggio post-operatorio
Dopo l’intervento, è necessario un follow-up regolare per individuare e trattare eventuali problemi, come infezioni o problematiche in relazione alla cicatrizzazione che possono sempre verificarsi e sono: ritardo di cicatrizzazione, cicatrice ipertrofica cheloide e infezione della ferita.

E se subentrano complicanze? E’ basilare, come sottolinea l’esperto, che il professionista sia in grado di intervenire con precisione e tempestività riducendo al minimo i rischi.
-sanguinamento postoperatorio precoce o tardivo: è importante preventirlo con una corretta emostasi intra-operatoria. In caso di ampi scollamenti se necesssario, il chirurgo può ritenere di inserire dei drenaggi che hanno il ruolo di segnalare presenza di sangue o siero. Se viene fatta una diagnosi di sanguinamento postoperatorio o sieroma può essere necessario rifare la medicazione, reintervenire o eseguire un drenaggio.

– complicanze infettive: la diagnosi sarà innanzi tutto clinica con presenza di rossore, febbre e calore nella zona. può essere necessario instaurare una terapia antibiotica mirata, meno frequentemente una toilette chirurgica della zona interessata.

– anomalie della cicatrizzazione e necessità di piccoli ritocchi postoperatori: alcuni pazienti, soprattuto se di pelle scura, hanno una predisposizione genetica allo sviluppo di cicatrici anomale specie pazienti con fototipo di pelle scuro. Il trattamento include l’uso di corticosteroidi intralesionali ma anche una terapia laser o una revisione chirurgica è spesso indicata.

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