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reflusso gastroesofageo

COLLEGAMENTI

Reflusso gastroesofageo

La malattia è anche conosciuta come:
gastroesophageal reflux disease, malattia da reflusso gastroesofageo, reflusso gastrico


INDICE

La malattia da reflusso gastroesofageo è caratterizzata dalla presenza di troppo acido nell’esofago. Ciò causa numerosi sintomi
Categoria: Malattie apparato digerente
Sigla: MRGE

Che cos’è – Reflusso gastroesofageo

L’esofago e il fenomeno del reflusso

L’esofago è un canale lungo circa 25 centimetri, che collega la bocca allo stomaco. All’interno è rivestito dall’epitelio squamoso, composto di cellule piatte e stratificate, il cui compito è la difesa dell’esofago sia dal passaggio di cibo e bevande, sia dall’eventuale reflusso di materiale dallo stomaco.

All’esterno invece è ricoperto da una tunica muscolare che si contrae e si rilascia in maniera ritmica, dando luogo a movimenti detti peristalsi. La peristalsi produce un’onda che agevola lo scorrimento del bolo verso lo stomaco.
All’inizio e alla fine dell’esofago vi sono due valvole, gli sfinteri, che si rilasciano al passaggio del bolo. Se la valvola inferiore si rilascia in maniera inappropriata, può comportare reflusso gastro-esofageo: una risalita di acido o altro materiale nell’ultimo tratto dell’esofago.

Un reflusso più consistente può essere dovuto o all’abbondanza delle secrezioni gastriche o all’assunzione di alcune posizioni (come sdraiarsi e piegarsi); in questi casi le secrezioni possono risalire fino a raggiungere la porzione più alta dell’esofago o addirittura la gola, causando una sensazione di acido, fastidio e bruciore. Se le secrezioni acide vengono inalate nella laringe o nei bronchi, possono causare l’insorgenza delle manifestazioni extra-esofagee del reflusso, come tosse e asma.
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Dal fenomeno alla malattia

Un fenomeno di reflusso di lieve entità, in particolare gassoso, è normale soprattutto dopo i pasti: è l’eruttazione.
Nei soggetti sani l’eruttazione avviene con una media tra uno e quattro episodi all’ora, durante le tre ore successive ai pasti. Questo tipo di reflusso ha una durata massima di trenta secondi.

Nel momento in cui il fenomeno è più frequente o si accompagna a sintomi, è da considerarsi patologico, quindi un vero e proprio disturbo.

In una fase iniziale il redlusso può essere tenuto sotto controllo aderendo a precise norme igienico-alimentari, se questa accortezza non fosse costante, lo sfintere inferiore, che separa lo stomaco dall’esofago, diverrebbe sempre meno efficiente, dando luogo a una stabilizzazione e a un progressivo aggravamento della malattia.

Tra gli aggravamenti sono da ricordare le lesioni erosive o ulcere a carico delle pareti dell’esofago ed eventuali complicanze: il tessuto di rivestimento per difendersi può passare dall’essere sottile all’essere spesso e grinzoso, sino ad assomigliare a quello dell’intestino. Parliamo in questo caso di metaplasia intestinale, un primo passo verso l’adenocarcinoma.
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Sintomi – Reflusso gastroesofageo


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Come si manifesta il reflusso?

I sintomi più caratteristici del reflusso gastro-esofageo sono la pirosi (bruciore a livello dello sterno) e il rigurgito acido. Molto frequente tra i sintomi è anche il dolore toracico, in particolare dietro lo sterno, che talvolta può assomigliare a un dolore cardiaco.

Vi sono poi alcuni sintomi, piuttosto frequenti, caratterizzabili come extra-esofagei: la tosse cronica, l’asma non allergica, la raucedine e il mal di gola. I sintomi di questo tipo possono rivestire una particolare importanza se compaiono durante le ore notturne, perché causando un disturbo al sonno, incidono molto sulla qualità della vita. Poiché il reflusso è facilitato da una posizione sdraiata, l’insorgenza di questi disturbi durante la notte è piuttosto diffusa.

In caso di lesioni erosive o ulcerative esofagee possono esservi gli stessi sintomi, ma anche anemia, disturbi alla deglutizione, disfagia (disturbi al passaggio del bolo), che se gravi possono comportare una perdita di peso corporeo.
Nei soggetti anziani si parla anche di dispepsia o cattiva digestione, una sintomatologia non specifica, caratterizzata da dolore nella parte alta dell’addome, sazietà precoce, senso di pienezza dopo mangiato, nausea e vomito.

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Cura e Terapia – Reflusso gastroesofageo


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Quale terapia contro il reflusso?

Per contrastare il reflusso gastro-esofageo è necessario ricorrere a una terapia che possa ridurre la secrezione acida da parte dello stomaco.

Una volta ci si orientava verso farmaci a una blanda azione anti-secretiva, come gli H2-antagonisti o gli antiacidi; oggi invece svolgono un ruolo importante gli inibitori di pompa protonica (PPI), capaci di ridurre in maniera considerevole la produzione di acido gastrico e quindi la quantità di acido disponibile per il reflusso nell’esofago, alleviando i sintomi e consentendo la guarigione di eventuali lesioni.

Il reflusso gastro-esofageo può essere un problema cronico, pertanto in moltissimi pazienti risulta necessaria una terapia di mantenimento, che solitamente si effettua ricorrendo agli inibitori di pompa protonica a dosi dimezzate per diversi mesi.
In caso però di lesioni importanti, di complicanze o di sintomi extra-esofagei è spesso necessario ricorrere ai PPI a dosi piene e per lunghi periodi.

I farmaci procinetici invece risultano essere di scarsa efficacia, a meno che non sia presente anche la sintomatologia specifica di tipo dispeptico, dato che i procinetici migliorano la capacità di svuotamento dello stomaco e la peristalsi dell’esofago.

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Prevenzione – Reflusso gastroesofageo


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Reflusso: il decalogo della prevenzione

Alcuni accorgimenti nelle abitudini di vita e nell’alimentazione risultano particolarmente efficaci nelle fasi iniziali del disturbi da reflusso gastro-esofageo.
Nelle fasi più avanzate del disturbo però, solo un’apposita terapia anti-secretiva può consentire un efficace controllo dei sintomi e la cura delle lesioni.

Ecco il decalogo dei comportamenti virtuosi:

1. Dimagrire in caso di sovrappeso e mantenere il peso forma, preferendo una dieta di tipo mediterraneo.
2. Non esagerare nell’abbondanza dei pasti, attenzione ai cibi grassi (meglio ridurli) e mangiare con calma.
3. Evitare di mangiare cioccolato.
4. No assoluto ai superalcolici e riduzione del vino, in particolare il bianco.
5. Assicurare all’organismo un’attività fisica costante, ma senza eccessi.
6. No a cinture o ad abiti che stringono la vita.
7. Smettere di fumare.
8. Dopo i pasti, attendere almeno due ore prima di distendersi.
9. Dormire con il capo e il busto un po’ elevati (10 cm), magari inserendo uno spessore sotto le gambe del letto.
10. Rivolgersi al medico in presenza di sintomi quali: anemia, emorragia digestiva, dolore toracico o disfagia, disturbi notturni e calo di peso immotivato.

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Curiosità – Reflusso gastroesofageo


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Qualche curiosità alimentare

In caso di disturbi da reflusso gastro-esofageo è particolarmente importante mangiare in maniera sana ed equilibrata, prestando attenzione alla scelta degli alimenti.

Ecco alcune indicazioni, che vertono a fare un po’ di chiarezza su alcuni alimenti in relazione al reflusso:

• La menta viene spesso annoverata tra gli elenchi di cose da evitare, perché sembra diminuire il tono della valvola tra lo stomaco e l’esofago, ma in realtà non ha nulla a che vedere con un eventuale sviluppo del reflusso gastro-esofageo.

• Il consumo del caffè, pur stimolando in maniera lieve la secrezione gastrica, è ammesso anche nel paziente con reflusso, in una quantità di una o due tazzine al giorno.

• Succhi d’agrumi e pomodori sono poco acidi e possono indurre fastidi, ma non possono essere catalogati come avversari dello stomaco.

• Verdura e frutta contengono fibre indigeribili molto utili per facilitare il regolare transito intestinale. Poiché lo stomaco prova comunque a frammentare queste fibre, rallentando il suo svuotamento, occorre assumerne con cautela. Un pasto serale molto abbondante di fibre potrebbe favorire il reflusso gastro-esofageo.
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Glossario per Reflusso gastroesofageo – Enciclopedia medica Sanihelp.it


 – Dispepsia

 – Pirosi

 – Disfagia

 – Ulcera

 – Sfintere

 – Peristalsi

 – Esofago


Farmaci


 – APPRYO*14CPR GASTR 20MG

 – ARILIAR*14CPS 20MG

 – ARILIAR*14CPS 40MG

 – AXAGON*14CPR GASTR 20MG

 – AXAGON*14CPR GASTR 40MG

 – DIOSMECTAL*OS SOSP 30BUST 3G

 – DIOSMECTAL*OS SOSP 30BUST 3G

 – DIOSMECTAL*OS SOSP 30BUST 3G

 – DIOSMECTAL*OS SOSP 30BUST 3G

 – DOMPERIDONE DR RED*30CPR 10MG

 – EMANERA*14CPS 20MG

 – EMANERA*14CPS 20MG

 – EMANERA*14CPS 40MG

 – EMANERA*14CPS 40MG

 – ERMES*14CPS 15MG

 – ERMES*14CPS 30MG

 – ESOMEPRAZOLO ACT*14CPS 20MG

 – ESOMEPRAZOLO ACT*14CPS 40MG

 – ESOMEPRAZOLO DOC*14CPR GAS20MG

 – ESOMEPRAZOLO DOC*14CPR GAS40MG

 – ESOMEPRAZOLO DOC*14CPS 20MG

 – ESOMEPRAZOLO DOC*14CPS 40MG

 – ESOMEPRAZOLO EG*14CPS 20MG

 – ESOMEPRAZOLO EG*14CPS 40MG

 – ESOMEPRAZOLO GERMED*14CPR 20MG

 – ESOMEPRAZOLO GERMED*14CPR 40MG

 – ESOMEPRAZOLO MG*14CPS 20MG

 – ESOMEPRAZOLO MG*14CPS 40MG

 – ESOMEPRAZOLO PENSA*14CPR 20MG

 – ESOMEPRAZOLO PENSA*14CPR 40MG

Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti

distensione dell’addome
gonfiore dell’addome
aerofagia
ritorno del boccone in bocca
male di cuore
difficoltà della deglutizione
disfagia
epigastralgia
eruttazioni
flati
meteorismo
aria nella pancia
gonfiore della pancia
dolore al petto
pirosi
dolore al precordio
riflusso
rigurgiti
rigurgito
ruminazione
rutti
singulto
dolore allo sterno
acidità di stomaco
aria nello stomaco
bruciore di stomaco
mal di stomaco
toracalgia
dolore al torace
gonfiore al ventre

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