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varicocele

COLLEGAMENTI

Varicocele

La malattia è anche conosciuta come:
dilatazione varicosa delle vene spermatiche, dilatazione varicosa delle vene testicolari


INDICE

È la causa più comune di infertilità maschile e troppo spesso viene diagnosticato a uno stadio avanzato. Conosciamo il varicocele, come prevenirlo e curarlo…
Categoria: Malattie apparato genitale maschile

Che cos’è – Varicocele

Che cos’è il varicocele

Con il termine varicocele si intende un’anomalia anatomica delle vene del testicolo che risultano dilatate e incontinenti. Statisticamente il varicocele si manifesta sul testicolo sinistro, 85% dei casi, molto meno frequente, 4%, su quello destro mentre nell’11% dei casi è bilaterale. Questa disparità è dovuta al percorso tipico delle vena spermatica sinistra che si svuota con difficoltà nella vena renale.

Per capire come si forma il varicocele è essenziale conoscere come circola il sangue nella zona genitale: i testicoli ricevono il sangue da un arteria situata all’interno dell’addome, l’arteria testicolare. Il sangue viene poi trasportato attraverso il plesso pampiniforme, una serie di piccole vene localizzate nello scroto. Da qui il sangue refluisce nella vena spermatica interna che trasporta il sangue indietro fino al cuore.

Il varicocele si manifesta proprio quando le vene attorno al testicolo si allargano e di conseguenza il sangue venoso di ritorno dal testicolo, invece di essere immesso nella circolazione generale, ristagna nel testicolo stesso.

A livello epidemiologico si parla di un incidenza del 15–20%, dipende da come si considerano le statistiche, perché, come spiega il dottor Mario Mancini, « per avere un dato epidemiologico più stretto potremmo far riferimento alla prevalenza del varicocele nei maschi visti in Italia alla visita di leva che si attesta al 17-18%. Tale patologia è però più comune nei maschi infertili, come illustrato nelle linee guida dell’European Urological Association, coinvolgendo il 25% di maschi infertili europei che presentano sperma alterato». Infatti il varicocele è la prima causa di infertilità maschile.

Infine va detto che è una patologia che non guarisce spontaneamente e non di rado evolve in maniera molto lenta e silenziosa. È questo il motivo per cui spesso viene diagnosticato solo nel momento in cui l’uomo capisce di avere difficoltà a livello riproduttivo.
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Varicocele e sterilità: i legami

Perché varicocele significa sterilità? O nella migliore delle ipotesi difficoltà riproduttiva?

In presenza di varicocele:

  • la temperatura del testicolo si innalza e supera i valori fisiologici
  • arrivano nel testicolo ormoni surrenalici vasocostrittivi che ne riducono l’ossigenazione – persiste il ristagno di scorie tossiche che dovrebbero invece essere allontanate

La produzione degli spermatozoi è molto sensibile anche a piccole variazioni di temperatura, infatti se si esegue un esame del liquido seminale si riscontra:

  • riduzione della motilità degli spermatozoi
  • modificazioni della loro morfologia
  • riduzione del loro numero.

Tutto questo influisce negativamente sulla capacità di fecondazione dell’uomo.
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Prevenzione – Varicocele


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Varicocele: mai fermi e in piedi

Il varicocele, come tutte le patologie venose è ereditario e si manifesta perché le nostre vene non sono in grado di trasportare fluentemente il sangue. Sgomberiamo però il campo dal fatalismo perché ci sono dei piccoli accorgimenti che possono aiutare.

Per esempio una regolare attività fisica preserva l’integrità delle vene perché i muscoli, quando sono tonici e in piena attività, aiutano la spinta del sangue verso l’alto. Al contrario tenere una posizione eretta immobile, tipica di molte professioni, è sicuramente un comportamento deleterio.

Per sfavorire la formazione del varicocele bisogna quindi evitare di condurre una vita sedentaria e, una volta che viene diagnosticato, bisogna evitare quelle attività che ci obbligano a stare in piedi e a compiere sforzi ripetuti perché, come ha spiegato a Sanihelp.it il dottor Mario Mancini, «aggravano l’incontinenza venosa e accelerano la dilatazione. È preferibile iniziare uno sport come il nuoto che per la posizione e la temperatura favorisce la venocostrizione. Tutto ciò non è curativo ma rallenta l’aggravamento».
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Diagnosi precoce – Varicocele


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Fondamentale una visita alla pubertà

Il metodo più classico per indagare se si sta formando un varicocele è attraverso la palpazione testicolare. Con questo esame clinico il medico di famiglia può capire abbastanza facilmente se ci sono problemi venosi. Però a volte non basta.

«Nei soggetti giovani l’esame clinico non identifica la presenza di un varicocele nel 15% dei casi», ci fa notare il dottor Mario Mancini, «a volte l’incontinenza venosa esiste anche senza che vi sia una dilatazione delle vene. Ecco perché è necessario un ecocolor doppler delle vene spermatiche per rilevare un’incontinenza venosa».

Dobbiamo quindi metterci in testa che la sola palpazione, specie nei casi più complicati, può essere fuorviante. Studi eseguiti con ecocolor doppler hanno dimostrato che la sola dilatazione delle vene non sempre è accompagnata da un reflusso venoso. Il reflusso venoso nella vena spermatica è condizione essenziale per parlare di incontinenza della vena e quindi di varicocele.

Cosa possiamo consigliare? «Sarebbe opportuno effettuare una visita specialistica al manifestarsi della pubertà e quando si decide di cercare una gravidanza. Nei primi anni di maturità sessuale una visita da un andrologo permetterebbe di escludere i varicoceli più gravi che possono rallentare la crescita del volume del testicolo sinistro. Perché una volta raggiunta l’età fertile il varicocele altera la temperatura del testicolo e può influire sulla maturazione degli spermatozoi.
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Sintomi – Varicocele


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Occhio alle dimensioni dello scroto

Ogni patologia ha dei sintomi sentinella, per il varicocele ne esiste addirittura uno che non è un sintomo: la familiarità.
Se sappiamo che in famiglia qualcuno ha sofferto di patologie venose, non necessariamente di varicocele ma anche emorroidi e vene varicose per esempio, è bene che germogli il sospetto di essere predisposti. In situazioni simili può capitare che il varicocele resti silente e non presenti sintomi per un lungo periodo. La diagnosi precoce in questi casi diventa fondamentale.

Se parliamo invece di varicocele di media entità possiamo riconoscerlo da un aumento del volume della parte sinistra dello scroto. Palpando la regione dovremmo sentire una masserella come di spaghetti (le vene dilatate). Un altro metodo per riconoscere la presenza di varicocele è quella di spingere con i muscoli addominali e notare un aumento di volume della regione sopra al testicolo sinistro.

L’unico vero sintomo è un senso di peso sul testicolo sinistro (nella maggior parte dei casi) che si accentua la sera dopo una giornata di intenso lavoro o di protratta posizione eretta. Tale sensazione può tramutarsi in lieve dolenzia ma non in reali fitte dolorose.

Capita spesso di mal interpretare questi segnali: «La maggior parte dei dolori testicolari che giunge all’osservazione dell’andrologo sono causati da infiammazioni, infezioni o posizioni anomale del testicolo, si tratta di altre patologie», spiega il dottor Mario Mancini, «in caso di varicocele va sottolineata l’importanza non di sintomi ma di segni tipici: un testicolo sinistro molto più piccolo e di consistenza ridotta rispetto al destro deve suggerire una visita andrologica tempestiva sempre nell’ottica della salute di entrambi i testicoli perché un varicocele, anche se spesso presente a sinistra, crea un danno ad entrambi i testicoli».

Per tutti questi motivi ci sono due momenti chiave durante i quali consigliamo di rivolgersi dal medico per un controllo: Alla pubertà e in prossimità di una gravidanza perché se da una parte il varicocele non è una patologia pericolosa per l’organismo, può alterare la funzione del testicolo e in particolare la sua maturazione e la sua capacità di produrre spermatozoi sani.

Nel caso di sintomi molto evidenti è necessario rivolgersi a un andrologo esperto. «Molti casi sono mal diagnosticati e molti non sono approfonditi nell’ottica della fertilità», precisa Mancini «In giovane età sarà spesso utile seguire da vicino lo sviluppo del testicolo con ecocolor doppler annuali. In età fertile dovrà essere eseguito sempre uno spermiogramma da biologi esperti che seguano i criteri diagnostici ormai standardizzati in sede internazionale. Osservare un liquido seminale ottimo o molto scadente può cambiare la decisione terapeutica».
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Diagnosi – Varicocele


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Varicocele: gli esami diagnostici

Il primo e più semplice metodo diagnostico è quella della visita clinica presso il medico di famiglia. Questi esegue la classica palpazione testicolare per controllare la presenza di masse sospette. Come abbiamo già detto parlando di diagnosi precoce questa visita può nascondere delle insidie.

La visita specialistica è altrettanto semplice e comprende un ecocolor doppler e uno spermiogramma.

L’eco color doppler è un esame non invasivo molto simile all’ecografia che impiega gli ultrasuoni. Viene solitamente eseguito con il paziente in piedi in modo tale che le vene ripiene di sangue sono più agevolmente visibili. L’intero esame non richiede più di 20 minuti.

Grazie allo spermiogramma si possono fare valutazioni riguardo alla fertilità controllando se c’è stata riduzione della motilità degli spermatozoi,modificazione della loro morfologia, e riduzione del loro numero.
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Cura e Terapia – Varicocele


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Le terapie per curare il varicocele

Una volta riscontrato il varicocele è importante modificare il proprio stile di vita in modo da prevenire l’aggravamento. Quindi aumentare l’attività fisica, limitare la vita sedentaria soprattutto in piedi ma non solo: per esempio, in caso di pesantezza dello scroto, è utile abbandonare l’abitudine dei boxer in favore degli slip. Dobbiamo pensare che se il varicocele non provoca disturbi significativi e non è causa di infertilità questi accorgimenti potrebbero bastare.

Quando l’entità del problema si fa più seria è indispensabile intervenire chirurgicamente sulla vena spermatica. La terapia convenzionale prevede la legatura della vena spermatica interna.

«L’approccio più innovativo e promettente è quello della sclerotizzazione della vena spermatica» ci informa il dottor Mario Mancini, «Con una tecnica mirata si riesce a ridurre al minimo il ricovero e le recidive portandole al di sotto del 3%».

Quest’ultima procedura, infatti, è eseguibile anche in day hospital con anestesia locale.

Nel periodo puberale l’intervento chirurgico porta a una normalizzazione della crescita del testicolo, in età adulta può migliorare la qualità del liquido seminale e pertanto aumenta le probabilità di ottenere la gravidanza nella partner.

per concludere non è mai superfluo precisare come risultati terapeutici migliori si ottengono quando si interviene nelle prime fasi di sviluppo della patologia. Ecco perché la diagnosi precoce riveste un ruolo fondamentale.
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Glossario per Varicocele – Enciclopedia medica Sanihelp.it


 – Scroto

 – Ecodoppler

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Farmaci


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Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti

dolore ai testicoli
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