Sanihelp.it – Con l’arrivo della primavera inizia a farsi sentire la rinite allergica, una patologia infiammatoria a carico della mucosa nasale che colpisce un italiano su sei.
Questa patologia è in crescita e ha un impatto diretto sulla qualità della vita di chi ne soffre; il quadro è spesso aggravato dalla frequente associazione con l’asma bronchiale. Nella popolazione mondiale la prevalenza della rinite allergica è stimata tra il 15 ed il 25%, mentre in Italia ne è colpita una persona su sei. Si stimano diversi casi di mancata diagnosi, a causa della tendenza delle persone affette a non considerarla una patologia vera e propria. I pazienti ricorrono spesso all’autodiagnosi e si gestiscono autonomamente; solo un paziente su tre infatti si rivolge al medico. La rinite allergica grava su occhi e naso, peggiorando la qualità di vita e compromettendo la capacità di studio, di lavoro, di vita all'aperto.
Spiega il professor Angelo Camaioni, Presidente della Società Italiana di Otorinolaringoiatria: «Arrivare a una corretta diagnosi di rinite allergica non è difficile. Le figure a cui il paziente è invitato a rivolgersi sono in prima battuta il medico, poi allergologo, pneumologo e otorinolaringoiatra. I reparti di otorinolaringoiatria in Italia infatti, hanno una diffusione molto capillare sul territorio e possono fornire un presidio di grande utilità per il paziente. La nostra visita può anche verificare le comorbidità di interesse diretto quali a esempio: otiti, poliposi nasale, rinosinusiti, disturbi del sonno e la sindrome rinobronchiale».