Sanihelp.it – I primi dati sul sonno del feto si possono avere già dal terzo trimestre di gestazione. Intorno alla ventisettesima settimana il tracciato EEG rivela che il piccolo presenta fasi di sonno quieto e fasi di sonno attivo, che si alternano a periodi di veglia calma e periodi di veglia attiva.
Il sonno quieto assomiglia a quello non REM degli adulti ed è caratterizzato dall'assenza di movimento degli occhi e da qualche movimento del corpo, con una frequenza cardiaca accelerata. Il sonno attivo invece, è simile al sonno REM: il corpo si muove vivacemente (e contemporaneamente aumenta la frequenza cardiaca) e i movimenti oculari sono rapidi. Nel feto i movimenti sono liberi, contrariamente al mondo adulto in cui sono bloccati: il feto, protetto dal liquido amniotico e dalla placenta, gode di libertà assoluta e non corre il rischio di farsi male sbattendo da qualche parte.
Fra la ventottesima e la quarantesima settimana, il sonno cambia: l'attività rapida aumenta e si manifesta sempre di più una stretta relazione tra l'attività elettrica della corteccia, lo sviluppo fisiologico del corpo e il comportamento del bambino. Il sonno attivo è mantenuto dalle stesse strutture cerebrali che regolano la postura e il sistema cardiocircolatorio, che organizzano gli schemi di movimento, che ricevono le informazioni dei canali sensoriali e stimolano la maturazione della corteccia. Questa fase dunque è molto importante per la salute del bambino.
Il sonno attivo è un momento fondamentale per l'organizzazione delle prime esperienze del feto. Dormire e sognare sono attività fondamentali per lo sviluppo armonico del bambino, sia da un punto di vista fisico sia psichico. Durante il sonno attivo la corteccia inizia a elaborare le prime esperienze sensoriali, influenzate anche dalle tonalità affettive che giungono dalla mamma. Queste prime esperienze vanno a costituire il primo nucleo di memoria ricognitiva, che contribuisce a creare una continuità tra la condizione fetale e quella neonatale.
In gravidanza possono essere frequenti le alterazioni del sonno; durante i primi tre mesi la quantità di sonno aumenta a causa dell'allungamento della fase REM e di quella a onde lente. La sonnolenza può persistere anche durante il giorno, ma con l'avanzare della gravidanza la pancia si ingrossa sempre di più, causando difficoltà che vanno a disturbare il sonno. A questo si aggiungono la difficoltà a trovare una posizione comoda, la necessità di andare spesso in bagno a urinare, la digestione più lenta e i cambiamenti a livello ormonale.
Con il passare dei mesi e l'avvicinamento del parto, le donne spesso soffrono di incubi e terrori notturni, in questi casi è consigliabile rivolgersi al proprio medico per evitare che un sonno disturbato e uno stato di agitazione influiscano negativamente sull'andamento della gravidanza e sul parto.