Sanihelp.it – Nell’ultimo decennio è stato dato un grande impulso alla ricerca di nuove strategie terapeutiche basate sull’uso di cellule staminali in medicina rigenerativa. In particolare i nuovi trials clinici si stanno focalizzando su terapie cellulari allogeniche che, rispetto alle terapie con cellule autologhe, presentano problemi più complessi dal punto di vista biologico e clinico.
Si prevede inoltre nel prossimo decennio lo sviluppo di strategie terapeutiche basate sull’uso alternativamente alle staminali embrionali di cellule iPS autologhe che non presentano i problemi etici e immunologici delle embrionali, ma che ancora oggi, come le embrionali, pongono problemi di bio-sicurezza.
Attualmente sono invece disponibili numerosi dati relativi alla sicurezza delle cellule staminali adulte di derivazione dal midollo osseo e in particolare delle cellule staminali mesenchimali di diversa origine. I dati, tuttavia, sulla loro efficacia sono spesso contraddittori.
L’effetto immunosoppressivo e anti-infiammatorio delle cellule staminali mesenchimali in patologie quali la graft versus host disease, trapianto d’organo e fibrosi polmonare, sembrano abbastanza consolidati. L’effetto, invece, su malattie neurodegenerative, ictus, patologie cardiovascolari sembra più limitato o controverso. Inoltre i meccanismi d’azione di queste cellule sono solo parzialmente conosciuti e richiedono un ulteriore approfondimento.
L’interesse dimostrato dalla ricerca accademica e dalle compagnie biotecnologiche e farmaceutiche fa prospettare nei prossimi anni una rapida evoluzione della medicina rigenerativa. Tuttavia la validazione di questi approcci terapeutici richiede che i trials di fase II/III già attivi o che attendono di essere approvati vengano completati nei prossimi anni ed è possibile prevedere che il passaggio da trials clinici di ricerca ad un’applicazione clinica possa richiedere parecchi anni.