Sanihelp.it – Come dice la parola stessa, il drenaggio linfatico o linfodrenaggio è un massaggio che stimola la circolazione della linfa, rimuovendola quando ristagna (per esempio in caso di cellulite) e decongestionando così tutto il corpo. Purificato da scorie e tossine, l’organismo può contrastare con più efficacia ogni tipo di disturbo, dai problemi di salute e di metabolismo a quelli estetici e cutanei, e mantenersi a lungo bello e sano. Ecco perché questa pratica quasi centenaria è considerata un vero toccasana per viso, corpo e mente.
Le sue azioni sono tante e tutte straordinarie:
- agisce sull’accumulo di liquidi
- risolve i problemi creati da una cattiva circolazione linfatica, quali cellulite, edemi e gonfiori
- è un’efficace risposta allo stress di tutti i giorni, poiché grazie alla sua azione rilassante dona a tutto il corpo una piacevolissima sensazione di leggerezza
- esercita un’attività sedativa del dolore (praticandolo in prossimità di una zona dolente si stimolano i recettori del tatto che si trovano nella cute)
- è utile nel trattare i tessuti organici edematosi, sia in campo medico che estetico
- svolge un’azione benefica sul sistema immunitario, favorendo il corretto funzionamento degli organi linfatici ( linfonodi, milza, tonsille, appendice, ecc.)
- normalizza il tono muscolare, risolvendo il problema dei crampi e certi stati di ipertonia muscolare
- tratta le costipazioni (stitichezza) di tipo spastico e quelle dovute a pigrizia intestinale (diminuzione del tono muscolare)
- viene impiegato nella fisioterapia sportiva in caso di ferite o stanchezza muscolare.
Da quando, agli inizi del secolo scorso, il massaggio drenante linfatico fu introdotto in medicina per curare le affezioni croniche delle vie aeree superiori, il campo delle sue indicazioni terapeutiche è andato via via ampliandosi, sia come cura principale che come terapia di sostegno.
Attualmente è raccomandato in caso di disturbi di origine reumatica (problemi articolari ed extra-articolari, sclerodermia) o neurologici (apoplessia, cefalee, emicranie, sindrome di Down, nevralgie del trigemino), edemi della gravidanza o della sindrome premestruale, quelli post-operatori e post-traumatici (cicatrici anomale), fleboedemi, linfedemi, malattie cutanee (acne, cellulite, cicatrici, couperose) e stitichezza.
In ogni caso è sempre utile consultare il proprio medico prima di intraprendere questo trattamento. Ci sono infatti casi in cui il linfodrenaggio è controindicato:
- edemi causati da infezione acuta, insufficienza cardiaca, flebite, trombosi, perdita di proteine
- affezioni della pelle come eczemi o macchie
- asma bronchiale e bronchiti asmatiche acute
- alcuni disturbi al basso ventre (gravidanza, colite ecc.)
- ipertiroidismo
- ipotensione
- tumori maligni.