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Rischio trombosi post-operatoria: dalle punture alle pillole

Sanihelp.it – È disponibile in Italia Dabigatran etexilato, il primo anticoagulante orale in dose fissa che non necessita di iniezioni né di monitoraggio, indicato per la prevenzione del tromboembolismo venoso in adulti sottoposti a intervento chirurgico di sostituzione totale dell’anca o del ginocchio.


In Italia tra il 1999 e il 2005 sono stati eseguiti oltre 342.000 interventi di sostituzione totale elettiva dell’anca e circa 222.000 artroprotesi elettive del ginocchio. Si tratta di interventi particolarmente a rischio di tromboembolismo venoso, cioè trombosi venosa profonda TVP ed embolia polmonare EP, i quali si verificano quando si formano dei coaguli che possono portare all’ostruzione dei vasi.

Studi recenti mostrano in assenza di profilassi un’incidenza di tromboembolismo venoso profondo pari al 40-60% dei pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica maggiore, con una percentuale di rischio di embolia polmonare dell’1-5% e rischio morte tra lo 0,1 e lo 0,5%. Il periodo medio della comparsa di TEV è di 9,7 giorni dopo chirurgia del ginocchio e 21,5 giorni dopo chirurgia dell’anca. Nei pazienti sottoposti a profilassi anti-trombotica, invece, la percentuale di TVP si riduce notevolmente e risulta tra l’1,7% e il 2,4% nei 3 mesi successivi all’intervento.

La funzione dei farmaci anticoagulanti è quella di deprimere, in modo controllato e reversibile, la coagulabilità del sangue. Lo standard terapeutico oggi sono le eparine a basso peso molecolare, prima tra tutte l’enoxaparina, da somministrarsi per via iniettiva sottocutanea. La necessità delle iniezioni è proprio una delle cause principali dell’interruzione della terapia. Un’altra ragione è la necessità di sottoporsi ad esami di conta piastrinica in quanto è riconosciuto un rischio di insorgenza di trombocitopenia indotta dall’eparina.
Negli studi clinici dabigatran etexilato ha dimostrato un’efficacia equivalente a quella dell’enoxaparina, mostrando una percentuale di sanguinamenti sovrapponibile, con un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole. Dabigatran inoltre non richiede il monitoraggio né della conta piastrinica né della coagulazione e ha un comodo regime di somministrazione orale quotidiana.

Dabigatran etexilato inibisce in modo specifico e selettivo la trombina, l’enzima che svolge un ruolo fondamentale nella trasformazione del fibrinogeno in fibrina nella cascata della coagulazione.
Sarà commercializzato con il nome di Pradaxa. Attualmente è in fase di valutazione nell’ambito dello sviluppo di ulteriori indicazioni terapeutiche quali la prevenzione dell’ictus in pazienti con fibrillazione atriale, il trattamento del tromboembolismo venoso acuto, la prevenzione secondaria del tromboembolismo venoso, la prevenzione di eventi cardiaci in pazienti con sindrome coronarica acuta.

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