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La memoria dei traumi fisici

Chiropratica

Sanihelp.it – «Ma questo è successo oltre 35 anni fa!»: è ciò che sentiamo spesso dire da chi non è più lo stesse dopo aver subito una determinata lesione o un intervento chirurgico, ma la maggior parte di noi è inconsapevole di quanto il proprio corpo sia stato compromesso da un trauma fisico. Quando un dottore ci chiede se abbiamo mai sofferto di un trauma fisico serio, molti di noi rispondono prontamente di no.Tuttavia se vi è mai capitata una delle seguenti lesioni, il vostro corpo è molto probabilmente bloccato in uno stato di adattamento: distorsioni, strappi muscolari, fratture, contusioni, interventi chirurgici, cicatrici, trauma cranico, ferite, attività maggiore dei denti o ustioni.


Il cervello e il sistema nervoso centrale registrano e non dimenticano, anche se noi lo facciamo. Sembra improbabile che qualcosa di irrilevante (come cadere sul proprio fondoschiena, estrarre un dente o distorcersi una caviglia) sia importante dopo 20, 30 o persino 50 anni, ma il cervello e il sistema nervoso tengono in memoria gli eventi che si sono succeduti nel corso degli anni. In molti casi il corpo manterrà la stessa forma muscolare che aveva nel momento in cui c’è stata la lesione o l’intervento chirurgico e rimarrà in questo stato di adattamento per anni, causando deviazioni nella postura e nell’andatura o disagi generali come l’aumento della pressione sanguigna, l’indebolimento del sistema immunitario o disturbi digestivi.

Molto importante è la reazione della catena muscolare: possiamo usare l’esempio di qualcuno che si brucia una mano su un fornello: il corpo reagirà togliendo tempestivamente la mano dal calore, ma facendo questo, tutto il corpo sarà coinvolto nell’azione, non soltanto il braccio. Con il passare del tempo l’arto guarirà e ritornerà nella posizione iniziale ma il resto del corpo manterrà lo stato di distorsione neuro-muscolare che rappresentava la reazione alla mano bruciata. Sostanzialmente c’è una memoria codificata che si sviluppa e alcuni muscoli restano fermi e tesi, mentre altri sono inibiti o smettono di funzionare.

Complessivamente questo si manifesterà come una forma generale di sbilanciamento muscolare e asimmetria scheletrica che è spesso all’origine di dolori cronici, infiammazione e decadimento delle giunture.

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