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Tintarella, non mi lasciare!

Speciale Sole

Sanihelp.it – Ai fanatici della tintarella non farà piacere sapere che la pelle abbronzata è destinata a perdere i pigmenti di melanina che la rendono così colorita al massimo in 28 giorni. Tali sono infatti in media i tempi del ricambio cellulare della cute.  
 
Questo ricambio cutaneo può essere accelerato da alcuni procedimenti esterni, come la detersione, l’asciugatura e la mancata idratazione.  
Per evitare una cattiva desquamazione, e quindi un antiestetico effetto maculato, è necessario armarsi di pazienza e seguire alcune piccole accortezze.  
 
Il primo passo per ottenere una tintarella duratura è prendere il sole correttamente: usando una crema protettiva adeguata al proprio fototipo ed evitando le ore di punta e le esposizioni prolungate.  
 
Per quanto riguarda la pulizia quotidiana, al contrario di quanto si pensa non è l’acqua che lava via l’abbronzatura, quanto piuttosto i detergenti aggressivi e profumati.  
Meglio optare per prodotti cremosi, «ultradolci» e con poca schiuma, che sotto l’acqua si trasformano in latte che accarezza la pelle senza seccarla.  
 
Le nonne consigliavano di massaggiarsi sotto la doccia con un paio di cucchiai d’olio (cosmetico o naturale), che protegge dall’azione disidratante dell’acqua corrente.  
Se non si vuole rinunciare al proprio bagnoschiuma, si può diluirne un cucchiaio in una tazza di acqua tiepida prima di applicarlo, e poi risciacquarlo subito.  
La pelle va poi tamponata delicatamente con tessuti morbidi e naturali, come il lino o la spugna di cotone.  
 
Via libera dunque alle docce, mentre si sconsigliano i bagni perché il contatto prolungato con l’acqua porta a una rapida desquamazione (a causa della presenza nella cute della cheratina, proteina che si lega facilmente all’acqua).  
È bene evitare anche l’idromassaggio che, con il movimento dell’acqua e dell’aria, accelera la spellatura.  
Per chi non vuole rinunciare al bagno si consiglia di immergersi intorno ai 35 gradi dopo aver versato nella vasca una tazzina di olio di cocco, e di restare a mollo per non più di dieci minuti.  
 
Il colore dura di più su una pelle ben idratata: dopo ogni doccia e prima di andare a dormire cospargiti di doposole o di un olio ricco di acidi grassi essenziali e di vitamine A ed E.  
La scelta è vastissima: olio di mandorle dolci, di germe di grano, d’oliva, di macadamia, di borragine, di jojoba ecc.  
 
Attenzione invece all’ acido glicolico, che rimuove i pigmenti cutanei, e all’aria condizionata, che secca la pelle.  
 
L’idratazione comincia dall’interno: mangia frutta e verdura gialla e arancione (carote, arance, meloni, albicocche, pesche, cachi), e bevi almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno.  
Fai il pieno (anche tramite integratori) di vitamine A ed E, beta carotene, zinco, selenio: sostanze che proteggono dai radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cutaneo, e che aiutano la pigmentazione della pelle.  
 
L’esposizione ai raggi UV favorisce l’ipercheratosi, l’accumulo di cellule morte. Ecco perché, ai primi segni di desquamazione, è bene fare uno scrub delicato. Non è vero che il peeling asporta, insieme alle cellule morte, anche il colore. Anzi, ridona luminosità alla pelle, così come la depilazione: rasoio, ceretta e creme depilatorie non levano l’abbronzatura ma la «rinnovano» con un leggero peeling. 
Sul viso si può applicare una maschera nutriente (prova con una carota grattugiata mescolata a un cucchiaio di panna fresca…).  
 
Infine, consigliamo di approfittare di ogni ritaglio di tempo (dalla pausa pranzo al weekend) per sfruttare gli ultimi raggi di sole della stagione. Basta mezz’ora al parco per fissare il colore in modo duraturo.  
 


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