Agnocasto



Autore: Angela Nanni
Data inserimento: 28-12-2015

L’agnocasto può essere o un singolo alberello o un arbusto alto da 1 a 6 m con fioritura estiva. Le foglie sono decidue, hanno un odore simile a quello della salvia, di colore grigio verde; i fiori sono ermafroditi a forma di campanella. Il frutto è una drupa di 3-4 mm, di forma leggermente allungata con il calice che ne avvolge la base, è di colore nero-rossastro, contiene 4 semi simili al pepe nero ecco perché viene anche chiamato monk’s pepper


Storia  Storia
Storia Storia:
Il nome agnocasto deriva dal latino castitas, castità e agnus agnello. L’agnocasto veniva g ià menzionato da Plinio nel I secolo d.C. e nelle opere di Dioscoride, Ippocrate e Teofrasto. Per Ippocrate l’agnocasto era in grado di curare le lesioni, le infiammazioni e l’ingrossamento della milza mentre macerare le foglie di agnocasto era utile per le emorragie e i postumi del parto. In inglese l’agnocasto è chiamato chaste tree perché si pensava potesse azzerare la libido delle donne che l’assumevano. Vi era inoltre l’usanza di mettere i boccioli di agnocasto nell’abito dei novizi nella speranza di sopprimerne la libido.




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