È una pianta erbacea perenne che può raggiungere i due metri di altezza e anche il metro e mezzo di larghezza, ha un fusto eretto, robusto con foglie grandi che ricordano le foglie del sedano; tutta la pianta è estremamente aromatica. Verso la fine di giugno (luglio-agosto nelle zone più montane) fiorisce: i suoi fiori sono piccoli giallastri, raccolti in ombrelle di 12 e più raggi.I frutti maturano a fine estate.
Storia: Questa pianta era nota già ai tempi di Omero: il suo nome pare derivi dal latino levare ovvero alleviare il dolore. Per il suo aroma era molto usato nella cucina degli antichi Romani, aveva lo stesso ruolo che nella cucina moderna occupano il sedano comune ed il prezzemolo; il levistico è stato citato in varie ricette del libro di cucina “De re coquinaria” di Marco Apicio, per aromatizzare zuppe di pesce, carni pollame. Anche nel Medioevo questa pianta era molto apprezzata sia per le sue proprietà curative che cosmetiche (aggiungendo all’acqua della vasca un pugno di foglie, fiori e semi si ottiene un bagno detergente molto profumato). I medici della scuola salernitana lo reputavano un buon emmenagogo. Ancora oggi i suoi semi piccolissimi e dal colore bruno si utilizzano in cucina quando si vuole sostituire l’utilizzo del sedano e per il loro sapore a metà fra sedano e prezzemolo. I semini sono ottimi in insalate, zuppe e minestre, ma si possono aggiungere alle salse, in particolar modo a base di yogurt o panna acida, per condire insalate o patate lesse.