Sanihelp.it – «Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’aumento dei casi di asma è del 50% ogni decennio, un dato che sembra essere quasi sicuramente correlato ai fenomeni di urbanizzazione, soprattutto quando questo significa un aumento di densità di persone nelle periferie degradate» spiegano gli esperti del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute sul portale EpiCentro.
«C’è quindi una crescente tendenza a vivere gran parte del tempo in ambienti chiusi con poca circolazione di aria – proseguono gli esperti – più esposti alla polvere e agli acari e inseriti in situazioni urbane dall’elevato tasso di inquinamento».
Ma non solo: tra le spiegazioni addotte per cercare di individuare la causa di una problematica così diffusa (basti pensare che le stime dell’Oms parlano di circa 100-150 milioni di persone nel mondo che soffrono di asma) rientra anche l’elevatissimo livello di igiene a cui sono abituati i Paesi più ricchi, una condizione che avrebbe influito sulla capacità di risposta del sistema immunitario.
Nonostante ad oggi le cause all’origine del disturbo rimangano ancora ignote così come la possibilità di una cura risolutiva, l’efficacia dei trattamenti sviluppati nel corso degli ultimi anni ha permesso di arrivare ad un buon controllo della patologia, caratterizzata da attacchi ricorrenti di dispnea e respiro sibilante, la cui gravità e frequenza può variare da paziente a paziente.
Ma esistono opzioni terapeutiche naturali in grado di trattare efficacemente l’asma?
Probabilmente sì, perlomeno nel prossimo futuro: come dimostrato da un recente studio compilato da un gruppo di scienziati dell’Università di Milano in collaborazione con l’Istituto Ortopedico Galeazzi infatti, i probiotici potrebbero costituire un terreno di esplorazione interessante, dal momento che contribuirebbero ad equilibrare il sistema immunitario nelle persone con asma allergico.
In particolare, i due ceppi Lactobacillus salivarius LS01 e Bifidobacterium breve BR03 avrebbero la capacità di inibire la crescita di alcuni agenti patogeni, diminuendo così la produzione dei composti responsabili dell’infiammazione delle vie aeree, responsabile a sua volta dei cosiddetti ‘attacchi d’asma’.
«L.salivarius LS01 e B. breve BR03 hanno mostrato promettenti proprietà probiotiche e attività immunomodulante benefiche, che aumentano quando i due ceppi sono impiegati in combinazione nella stessa formulazione» sottolineano gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista Allergy, Asthma & Immunology Research.
La fortissima connessione tra i polmoni e l’intestino peraltro è uno dei principi fondanti che guida da secoli la pratica della Medicina Tradizionale Cinese, un legame derivato dall’analoga attività compiuta dai due organi, che consiste in una continua ‘introduzione’ nell’organismo rispettivamente di aria e di cibo, ed una conseguente ‘espulsione’ dei prodotti che risultano inutili o nocivi per il corpo.
Nonostante i risultati promettenti però, gli autori dello studio concludono sottolineando la necessità di ulteriori studi per valutare in modo più ampio l'impatto clinico di LS01 e BR03 in soggetti affetti da asma allergico, al fine di sviluppare un bioterapia in grado di migliorare i sintomi dell’asma.