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Il particolato fine può raggiungere la placenta fino al feto

Gli effetti dell'inquinamento sul nascituro

Sanihelp.it – Da uno studio, pubblicato su Nature ed effettuato da un team di ricercatori belgi, è emerso che le sostanze inquinanti presenti nell'aria possono superare la barriera della placenta nelle madri in dolce attesa, giungendo sino al feto. 


Gli scienziati hanno preso in esame campioni della placenta di 23 donne – 10 che avevano partorito a termine e le altre prima del termine – utilizzando una tecnica che prevede di illuminare il tessuto con un laser e rendere fluorescenti eventuali sostanze presenti con una particolare lunghezza d’onda. In tal modo hanno individuato particelle di particolato fine (black carbon) nella placenta, nella parte rivolta al feto, in tutti i campioni di tessuto esaminati. Peraltro, nelle donne che durante la gravidanza erano state esposte a più alti livelli di inquinamento, le particelle erano in media circa il doppio di quelle che abitavano in zone con aria più pulita.

Per ora Il risultato dimostra semplicemente che particelle di questa natura possono essere trasportate attraverso la circolazione sanguigna e che sono in grado di attraversare la placenta e raggiungere il lato rivolto verso il feto. Se sia proprio con questo meccanismo che l’aria inquinata eserciti la sua azione negativa è ancora da dimostrare. Da tempo, infatti, le indagini epidemiologiche hanno evidenziato che l'aria sporca è associata a effetti negativi in gravidanza, dal parto prematuro al basso peso dei bambini alla nascita. Però non è ancora chiaro come l’inquinamento possa indurre queste conseguenze, se ci sia un’azione diretta sul feto, oppure se il particolato fine provochi dei cambiamenti nell’organismo della madre.

Di sicuro si sa ormai che l'inquinamento danneggia la salute in modi meno ovvi di quanto si tendesse a pensare. Bronchi e polmoni non sono infatti gli unici organi a essere colpiti. Le particelle sottili derivate dalla combustione concorrono a peggiorare le malattie del sistema cardiovascolare, aumentano il rischio di alcuni tumori (non solo quelli del sistema respiratorio) e di malattie renali, e, sembra, perfino alcune forme di demenza.

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FonteNature

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