Sanihelp.it – Secondo le statistiche più recenti, i grandi fumatori corrono un rischio del 30% superiore rispetto agli altri di sviluppare diabete di tipo 2. Ebbene, sembra incredibile, ma grazie a una ricerca pubblicata sul Journal of Neuroscience, è stata individuata una sostanza capace di aiutare a smettere di fumare e allo stesso tempo migliorare la sensibilità all'insulina. Si tratta di un farmaco comunemente prescritto a chi soffre di diabete di tipo 2, il quale sembra efficace nel ridurre significativamente – per ora in test effettuati su modelli animali – i sintomi tipici dell’astinenza da nicotina.
Il pioglitazone, un principio attivo che migliora la sensibilità all'insulina del tessuto adiposo del muscolo e del fegato e delle cellule γ del pancreas, rendendole più capaci di utilizzare il glucosio assunto con il cibo, agisce su un recettore, il PPAR-γ, presente anche nelle aree cerebrali implicate nelle dipendenze da sostanze. La sospensione della nicotina in chi prova a smettere di fumare si accompagna a disturbi del tono dell'umore, aumento dell'appetito, ansia, tremori, irritabilità: tutte manifestazioni talmente spiacevoli da mettere in difficoltà molti, anche tra chi ha le migliori intenzioni di smettere.
Ebbene, lo studio – effettuato da un team di ricerca italo-statunitense – ha dimostrato che, iniettando direttamente il pioglitazone nell'ippocampo di esemplari maschi di topo dipendenti da nicotina, i sintomi fisici riconducibili all'assenza di questa sostanza, come i tremori delle zampe e del capo, si riducevano. Le iniezioni di pioglitazone nell'amigdala degli animali hanno invece migliorato i sintomi ansiosi da mancanza di nicotina. Amigdala e ippocampo fanno infatti parte del sistema della ricompensa, un gruppo di strutture cerebrali implicate nell'apprendimento per associazione, nella motivazione e nelle risposte emotive connesse al piacere.