Sanihelp.it – Nel mondo occidentale è diffusa la convinzione che un sonno ristoratore debba consistere di 7-8 ore e, possibilmente, senza interruzioni; inoltre si ritiene che causa principale di un sonno disturbato sia la precedente e ormai frequentissima esposizione alla luce artificiale di pc e smartphone. Ciascuno di noi crede sia così, ma non è detto che sia vero e che si tratti semplicemente di una falsa esigenza/convinzione della nostra cultura.
Uno studio recente, pubblicato sull’American Journal of Human Biology ed effettuato dal professor David Samson dell’americana Duke University, ha monitorato i ritmi di sonno-veglia degli abitanti di Mandena, un villaggio del nord-est del Madagascar dove la maggior parte delle abitazioni non è raggiunta dall’energia elettrica; cosicché le uniche fonti luminose sono quelle naturali: luna, stelle e il fuoco con cui accendere piccoli falò.
Utilizzando sensori di movimento per verificare la tranquillità del riposo, Samson ha monitorato quasi 300 sessioni di sonno in 21 soggetti tra i 19 e i 59 ani; di questi, 9 sono stati sottoposti anche a polisonnografia, un esame che permette di testare la profondità del sonno.
Ne è emerso che gli abitanti di questo villaggio, che si svegliano solitamente intorno alle 5 e 30 del mattino, dormono in media meno ore di quelli italiani e americani, cioè circa sei ore e mezza a notte; inoltre il loro sonno è costantemente disturbato da pianti di bambini, versi di animali e vociare in genere. Cosicché il tempo che trascorrono nel sonno profondo e in quello REM (caratterizzato dal sogno) è decisamente minore di quello di noi occidentali. Eppure essere svegliati spesso è per loro una cosa del tutto normale, tanto che il 60% degli intervistati ha dichiarato di essere pienamente soddisfatto del proprio riposo. Generalmente queste popolazioni compensano con pisolini diurni; segno forse del fatto che diverse dormite, anche se brevi, equivalgono a un unico lungo riposo.