Sanihelp.it – Nel corso dell’evento voluto dal ministro della Salute per valorizzare il ruolo strategico del Servizio sanitario nazionale e dare spazio alle eccellenze dei giovani ricercatori italiani, sono stati assegnati 146 premi.
Nel 2018 il Bando della Ricerca Finalizzata ha esaminato oltre 1.700 progetti, assegnando (su 95 milioni totali) finanziamenti per oltre 50 milioni ai giovani ricercatori.
Fra i progetti vincenti anche uno concernente il diabete e la lombalgia.
La cerimonia ha visto tra i protagonisti il progetto sul diabete di tipo 1 guidato da Rocky Strollo, medico dell’unità di Endocrinologia e diabetologia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e quello di Gianluca Vadalà, ricercatore dell’Unità di Ortopedia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico sulla lombalgia cronica.
Di Rocky Strollo è il progetto intitolato Role of post-translational insulin modifications in the pathogenesis, staging and therapy of type 1 diabetes che verrà realizzato insieme ai ricercatori dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, e sarà volto a definire il ruolo di un nuovo biomarcatore basato su una forma modificata di insulina (oxPTM-insulina) nella patogenesi, diagnosi precoce e terapia del diabete tipo 1.
Il lavoro, della durata di tre anni, sarà in grado di identificare precocemente, attraverso una semplice analisi del sangue, se la persona svilupperà o meno il diabete di tipo 1.
I dati oggi a disposizione dimostrano l’efficacia del biomarcatore nel 91% dei casi.
La validazione di questo dato permetterà di prevedere l’insorgenza della malattia che solo in Italia colpisce oltre 300mila persone, con una crescita del 3% del numero di giovani ai quali viene diagnosticata.
Il progetto guidato da Gianluca Vadalà è intitolato Intervertebral disc regeneration mediated by autologous mesenchymal stem/stromal cells intradiscal injection: a phase IIB randomized clinical trial, si pone l’obiettivo di valutare l’efficacia del trapianto intradiscale di cellule staminali/stromali mesenchimali autologhe in pazienti con degenerazione del disco intervertebrale.
Se oggi non esistono trattamenti per curare la lombalgia cronica, che colpisce oltre 700 milioni di persone ed è la prima causa di disabilità nel mondo occidentale, il progetto di Vadalà punta a rigenerare i dischi intervertebrali restituendo la loro naturale funzione di ammortizzatori della schiena.