Sanihelp.it – Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Journal of Parkinson's Disease ha trovato un nesso fra i bassi livelli di Vitamina D e la demenza nel Parkinson.
Il Parkinson è una patologia progressiva, che colpisce circa 5 milioni di persone nel mondo e che, si prevede, nel 2030 vedrà affliggere il doppio dei pazienti rispetto ad oggi.
Il Parkinson può accompagnarsi a demenza oppure no e nello studio in questione i pazienti con Parkinson senza demenza con livelli ottimali di vitamina D hanno evidenziato una più ridotta sintomatologia depressiva, un pensiero più limpido e persino una migliore mobilità fisica.
Riuscire a rallentare il decadimento cognitivo o prevenirlo è il modo migliore per prevenire la demenza: dallo studio non emerge se è il Parkinson a comportare un decadimento dei livelli di vitamina D o se è la carenza di vitamina D, determinata dalla scarsa mobilità e dalla scarsa esposizione alla luce solare a favorire problemi intelletivi.
Sembra comunque che un’ottimizzazione dei livelli ematici di questa vitamina non possa che giovare ai pazienti con Parkinson prima che sviluppino la demenza.