Sanihelp.it – Nel nostro immaginario collettivo, i paesi scandinavi li dipingiamo come altamente inospitali a causa del freddo pungente; con un alto tasso di suicidi per le scarse ore di sole; con un sistema di welfare pressoché perfetto; popolato da maghi del bricolage e del mobilio fai-da-te, che raggiungono scuole, ospedali e centro cittadino grazie allo sci di fondo. Pochi italiani sarebbero disposti a scambiare la propria cucina con quella norvegese o svedese, sebbene non sia poi così conosciuta la dieta che sono solite seguire queste nazioni.
Invece, l'alimentazione nordica potrebbe rappresentare un ottimo aiuto per il nostro organismo, specie se soffriamo di ipertensione arteriosa, riducendo il rischio di obesità. Ad affermarlo è, neanche a dirlo, la University of Eastern Finland, che grazie ad una sperimentazione su alcuni volontari è riuscita a dimostrare che assumere pesce, bacche, pane integrale e verdura riduce i geni associati alle malattie croniche.
L'esperimento è stato condotto su di alcuni individui con sindrome metabolica, che presentavano cioè una combinazione di diabete, ipertensione arteriosa e obesità. Sottoponendosi alla cosiddetta dieta vichinga, che consiste tra l'altro in tre porzioni di pesce a settimana, latticini a basso contenuto di grassi e olio di semi di colza, i volontari hanno visto abbassarsi i geni associati alle sindromi infiammatorie, a fronte di un peso rimasto invariato: tale caratteristica ha indotto i ricercatori finlandesi a pensare che l'alimentazione nordica possa contrastare appunto la sindrome metabolica e altre patologie croniche.
Tale scoperta, pubblicata sulla rivista specializzata The American Journal of Clinical Nutrition, risulta coerente con quella compiuta l'anno scorso dall'Università di Copenhagen: mettendo a confronto un gruppo di studio che si sottoponeva la dieta nordica per sei mesi con un campione di controllo che al contrario seguiva una dieta standard, i ricercatori danesi avevano riscontrato una perdita di peso e un abbassamento della pressione arteriosa più ingente per i volontari che abbracciavano i dettami dell'alimentazione vichinga.