Sanihelp.it – Norme di igiene comune impongono di farsi la doccia ogni giorno, o per lo meno più volte a settimana, per essere socialmente accettabili ed evitare di emanare odori intollerabili che portano alla stigmatizzazione e all'emarginazione. Ciò nonostante, esistono persone che usano il sapone solo due volte la settimana: il signor David Whitlock dichiara addirittura di non lavarsi da dodici anni. Il motivo di una tale apparente trascuratezza risiede nel fatto che l'individuo in questione ha inventato uno spray a base di Nitrosomonas eutropha, batterio gram-negativo della famiglia dei probiotici.
Vale la pena in questa sede ricordare cosa sia un probiotico. Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, si tratta di organismi vivi che, somministrati in quantità adeguate, apportano un beneficio alla salute dell'ospite. Ultimamente sono saliti agli onori delle cronache prodotti alimentari a base di batteri lattici, abbondanti nell'intestino umano e a livello vaginale, dove costituiscono un'importante difesa contro le infezioni: il lactobacillus, per esempio, aiuta a ripristinare una microflora amica in seguito a gastroenterite o utilizzo prolungato di antibiotici, oltre a migliorare l'intolleranza al lattosio.
Ciò nonostante è la prima volta che un probiotico viene utilizzato per l'igiene personale. A questo scopo Julia Scott May, del New York Times, si è sottoposta ad un esperimento per animi a dir poco temerari: la giornalista ha eliminato per un mese bagnoschiuma, shampoo, deodorante e qualsiasi altro prodotto utilizzato normalmente per la pulizia e la protezione della propria pelle. Per la cura personale ha invece fatto abbondantemente ricorso proprio allo spray batterico ideato da David Whitlock: nonostante qualche fondato timore riguardo la sua vita sociale, la Scott May ha dichiarato di non aver avvertito nessun cattivo odore, persino dopo una pesante sessione di esercizi in palestra; al contrario, ha chiaramente riscontrato un maggiore morbidezza e pori meno dilatati.
Il merito andrebbe ascritto alle particolari proprietà della categoria di batteri Nitrosomonas, impiegati già da tempo a livello industriale per la capacità di ossidare l'ammoniaca, sostanza tossica. A livello di cute, invece, questo probiotico si ciberebbe dell'azoto prodotto col sudore, neutralizzandone gli effetti negativi, oltre a possedere capacità immunostimolanti e antinfiammatorie che difendono la pelle da agenti patogeni esterni. Questo ovviamente non significa che in un immediato futuro non avremo più bisogno di farci la doccia: ciò nonostante, non ci sarebbe da stupirsi se alla luce di questa scoperta molte case produttrici di cosmetici aumentassero la concentrazione di questi batteri buoni in saponi e creme.