Sanihelp.it – In psicologia si definisce disordine da stress post-traumatico quel disturbo dovuto alle forti conseguenze psicologiche di un evento particolarmente critico per l'equilibrio mentale di una persona. Inizialmente era definito come nevrosi da guerra, in quanto lo studio di questa condizione è stata approfondito proprio sui soldati coinvolti in combattimenti particolarmente sanguinosi l'indomani del primo conflitto bellico mondiale: tuttavia, oggigiorno sappiamo come questa particolare patologia affligga anche persone che nulla hanno a che fare con eserciti e battaglie, semplici civili che hanno vissuto un trauma, cosa che rende questo disturbo uno dei mali che caratterizza la società odierna.
Ciò nonostante, il team di ricerca dell'Anglia Ruskin University ha pubblicato recentemente uno studio che evidenzia come il disordine da stress post-traumatico non sia una prerogativa dell'uomo dal ventesimo secolo in avanti: sembra infatti che affliggesse i soldati anche in tempi antichissimi. Gli studiosi britannici hanno analizzato delle traduzioni giunte ai giorni nostri dalla Mesopotamia del 1300 avanti Cristo: in questi documenti, i combattenti parlavano di come ricevessero sovente visite dei fantasmi incontrati in battaglia, sintomo che appunto coincide con una diagnosi di disordine da stress post-traumatico. La conclusione che ne hanno tratto i ricercatori è che tale disturbo sia probabilmente tanto antico quanto l'inizio della civilizzazione, e con essa l'inizio delle guerre.
Da ricordare come, all'epoca, gli uomini venissero temprati e preparati ai combattimenti con un anno di lavori forzati quali costruire ponti o strade: dopodiché, una volta soldati, prestavano servizio per un anno nell'esercito, al termine del quale potevano tornare per 12 mesi dalla famiglia e ricominciare da capo il ciclo. Una vita piuttosto dura, che poteva dar luogo a disturbi di origine psichiatrica. Gli psicologi sono generalmente d'accordo nell'affermare come la prima descrizione di questa particolare condizione sia da attribuire allo storico greco Erodoto, morto nel 425 avanti Cristo. Scrivendo del guerriero Epizelo, combattente durante la battaglia di Maratona del 490 avanti Cristo, Erodoto descrive come «all'improvviso il soldato perse la vista, sebbene niente l'avesse toccato».
Dunque, nonostante la psicologia all'epoca non esistesse, è corretto affermare che la psiche dell'uomo antico e quella dell'uomo moderno risultano similmente fragili e vulnerabili ad un certo tipo di traumi. D'altronde, si ritiene che il disordine da stress post-traumatico sia per lo più scatenato da eventi quali conflitti bellici, disastri naturali, aggressioni di tipo sessuale o per rapina e serie violenze in genere: tutte circostanze che, sfortunatamente, possono accadere ora esattamente come accadevano tempo addietro, cosa che non depone certo a favore della civiltà odierna.