Sanihelp.it – Per impedire i danni, oramai ampiamente risaputi, che può provocare il fumo passivo, in Italia già da dieci anni è entrata in vigore la legge Sirchia, che limita fortemente la possibilità di accendersi le sigarette all'interno dei locali pubblici e sui posti di lavoro. Chiunque voglia fumare, oggi, deve usufruire di sale apposite adeguatamente separate. Sebbene non vi siano limitazioni nei luoghi aperti, esistono movimenti che richiedono di allargare le restrizioni comprendendo anche gli stadi, i giardini pubblici, parchi e spiagge.
Mentre in Italia si discute riguardo appunto l'opportunità di queste modifiche, in Inghilterra e in Galles dal 1 ottobre sarà vietato fumare in auto in presenza di minori a bordo: chiunque verrà sorpreso con una sigaretta accesa all'interno di un abitacolo in cui è presente anche un bambino, subirà una contravvenzione di 50 sterline, pari a circa 67 euro. La legge è ampiamente passata in questi giorni: il computo finale dei voti è stato di 342 favorevoli contro 74 contrari.
La nuova norma si propone dunque di preservare l'organismo dei più piccoli, solitamente più vulnerabile, dai danni che può creare un abitacolo, solitamente caratterizzato da uno spazio limitato, che si trasforma in un concentrato di sostanze chimiche tossiche e velenose. La British Lung Foundation, da sempre in prima linea per quel che concerne le patologie respiratorie che colpiscono i minori, ha applaudito alla legge accogliendola come una vittoria: secondo le loro stime, infatti, sono circa 500 mila i bambini esposti ogni giorno al fumo passivo all'interno delle proprie automobili da parte di genitori tabagisti.
Tuttavia, i più critici hanno fatto notare come questa nuova normativa, per quanto apprezzabile da un punto di vista teorico, rischia di vedere vanificate le proprie intenzioni positive se è vero che, statistiche recenti, parlano di circa 200 mila nuovi fumatori ogni anno tra i minorenni. Salvare i bambini dal fumo passivo, per poi rimanere impassibili di fronte alla loro trasformazione in fumatori attivi, potrebbe essere inutile: secondo l'opinione di alcune associazioni benefiche sanitarie, dunque, occorrerebbero misure maggiormente restrittive e controlli più accurati per quel che riguarda la vendita delle sigarette.