Sanihelp.it – Dormire bene è di vitale importanza, ma che cosa significa davvero «fare una buona dormita»?
Con l’avvicinarsi della Giornata Internazionale del Sonno che sarà il prossimo 17 marzo, sono tanti gli esperti che cercano di rispondere a questa domanda. Sì, perché il sonno è stato spesso oggetto di studi, scoperte e anche di indicazioni apparentemente contradditorie.
Oggi, però, ne sappiamo molto di più e possiamo sicuramente capire come il sonno possa influenzare la nostra vita, sia in positivo sia in negativo. Una recente ricerca della National Sleep Foundation, ad esempio, ha indicato come gli adolescenti, soprattutto coloro che abbiano un’età compresa tra i 14 e i 17 anni, debbano dormire tra le 8 e le 10 ore a notte, ma questo raramente si verifica, e accade ancora meno negli adulti.
Anche l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato, nel 2020, i risultati di alcuni studi e sondaggi.
Questi indicano come quasi un italiano su tre dorma un numero insufficiente di ore, al di sotto delle sette ore a notte, e la stessa quantità di intervistati indica come non siano solo le ore di sonno a non essere sufficienti, ma anche la sua qualità, con una crescita sempre maggiore dei disturbi del sonno.
A questo punto, chi soffra di un disturbo del sonno, che si tratti di insonnia oppure di frequenti risvegli, potrebbe chiedersi che cosa fare per riposare meglio e per avere una notte di sonno soddisfacente. Nel suo nuovo libro in uscita il 14 marzo per Aboca Edizioni e intitolato «L’arte di Dormire Bene», Russell Foster illustra alcuni passaggi grazie ai quali riuscire a dormire non solo più a lungo, ma anche riposando molto meglio.
Tutto sta nel ricercare, e ritrovare, il proprio Ritmo Circadiano, quel ciclo biologico interno che dura circa 24 ore e regola molte funzioni fisiologiche del corpo umano, come il sonno e la veglia, la secrezione di ormoni, la pressione sanguigna e la temperatura corporea.
I consigli dell’autore sono preziosi, e alcuni di questi sono immediatamente realizzabili:
Aumentare la quantità di luce naturale al mattino
Un risveglio naturale, accompagnato dalla luce del sole invece che dalla sveglia, sarà non solo più piacevole, ma anche più graduale e ci farà sentire più stanchi all’orario giusto, inducendoci a dormire prima.
Fare un sonnellino
Un breve sonnellino, dai 20 ai 30 minuti, può aiutare a recuperare le energie, ma andrebbe fatto nel primo pomeriggio. Se, possibile, quindi, ogni tanto bisognerebbe aggiungere questa buona abitudine alla propria giornata, ma senza esagerare con il tempo trascorso a letto o sul divano.
Fare esercizio fisico
L’esercizio fisico aiuta a regolare le funzioni del corpo, e con queste anche il sonno. Se svolto nell’ultima parte della giornata dovrà essere leggero, come lo yoga, una camminata oppure dello stretching, in quanto l’esercizio vigoroso può eccitare troppo il corpo.
Mangiare senza esagerare
Molto spesso i disturbi del sonno riguardano la digestione. Mangiare troppo la sera, oppure troppo tardi, può portare a non riuscire a dormire e ci si può risvegliare nel cuore della notte con il mal di stomaco.
Ridurre il tempo di fronte allo schermo
Infine, ormai sappiamo che la così detta luce blu emessa dagli schermi dei nostri dispositivi elettronici può alterare notevolmente il nostro ritmo sonno-veglia. Per questo si consiglia di ridurre il tempo di fronte allo schermo, soprattutto la sera.
Introdurre queste abitudini, come molte altre descritte nel testo di Russell Foster, è importante, in quanto può davvero fare la differenza anche nella qualità della vita quotidiana.