Sanihelp.it – L'Italia continua a ridurre l'uso degli antibiotici, come confermato dal Rapporto L'uso degli antibiotici in Italia – 2021 dell'Osservatorio Nazionale sull'Impiego dei Medicinali (OsMed) dell'AIFA. Tuttavia, i consumi sono ancora superiori a quelli di molti Paesi europei e c'è una significativa variabilità regionale, con i consumi maggiori al Sud rispetto al Nord e al Centro.
Il Rapporto evidenzia anche un maggior ricorso ad antibiotici ad ampio spettro in Italia, che hanno un impatto più elevato sullo sviluppo delle resistenze antibiotiche, confermando la necessità di migliorare l'appropriatezza prescrittiva soprattutto nelle Regioni del Sud.
Il Rapporto dell'AIFA include anche una sezione sulla prescrizione nella popolazione pediatrica e negli anziani, sulle prescrizioni di fluorochinoloni in sottogruppi specifici di popolazione e sull'uso degli antibiotici nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
La riduzione dei consumi di antibiotici in Italia è incoraggiante, ma ci sono ancora margini di miglioramento. In particolare, è necessario promuovere una maggiore sensibilizzazione tra i medici e la popolazione sull'importanza dell'uso appropriato degli antibiotici e sull'effetto negativo delle resistenze antibiotiche. Inoltre, la formazione continua dei medici sulla scelta dell'antibiotico più appropriato per il trattamento di specifiche infezioni potrebbe essere un'ulteriore azione utile.
In conclusione, è importante che il monitoraggio degli indicatori di consumo e di qualità della prescrizione degli antibiotici in Italia continui a livello nazionale, regionale e locale, come raccomandato dal Piano Nazionale di Contrasto dell'Antimicrobico Resistenza (PNCAR) 2022-2025. Solo così si potrà migliorare l'uso degli antibiotici in Italia e prevenire la diffusione delle resistenze antibiotiche.