Sanihelp.it – Troppo spesso non si dà peso alle parole che si pronunciano; è sempre un fatto grave, ma lo diventa ancora di più quando si parla di infertilità.
Il tema è profondamente delicato, e invece, ancora se ne parla con grande superficialità.
La società, l'ambiente, i media e persino i medici a volte tendono a banalizzare e sminuire il processo che i pazienti infertili attraversano, rendendo ancora più complicato il cammino che si trovano a dover affrontare.
È necessario analizzare e, quindi, modificare il modo in cui gli specialisti, i mezzi di comunicazione e la società in generale si esprimono su questi argomenti.
Ecco perché IVI, leader mondiale in Medicina Riproduttiva, sta cercando di ridefinire il modo in cui l'infertilità viene comunicata, rappresentata, raccontata.
In collaborazione con l'associazione Strada Per Un Sogno e il movimento Oneofmany di Loredana Vanini, e grazie alle testimonianze di donne e uomini che hanno scelto di condividere le proprie esperienze, IVI ha realizzato un manifesto per cambiare il «Linguaggio della Fertilità», con un importante obiettivo: promuovere un linguaggio più empatico, inclusivo e rispettoso, che possa riflettere adeguatamente la complessità delle sfide affrontate da chi vive l'infertilità.
Al centro del progetto le persone con problemi di fertilità e le situazioni che si trovano a vivere quotidianamente per far comprendere al meglio in che maniera interagire e dove bisogna intervenire per un cambiamento nel linguaggio della fertilità, ma soprattutto proporre una serie di impegni affinché questo cambiamento sia reale, in diversi ambiti, dai media agli studi medici.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una rivoluzione nel modo in cui si parla del corpo femminile, ma nonostante i progressi compiuti, c'è ancora moltissimo lavoro da fare in questa direzione.
«Il linguaggio che la società utilizza per descrivere l'infertilità o la perdita di un bambino può avere un impatto enorme su come una persona può sentirsi. Potremmo cominciare a parlare di difficoltà di concepimento più che di sterilità o di mancato impianto invece che impianto fallito. Sembrano sfumature, ma non lo sono: diventano messaggi di comprensione, vicinanza e accoglienza che fanno stare meglio l'altro», sottolinea la dott.ssa Vincenza Zimbardi, psicologa IVI Roma.
«Essere sterili non è qualcosa per cui bisogna sentirsi in colpa o essere costretto a nascondere la necessità di aiuto medico per risolvere questo problema. Storicamente, il modo in cui ci siamo riferiti all'infertilità e alle persone che ne soffrono da diverse aree sociali, mediche e persino mediatiche hanno generato alcune situazioni di disagio a cui oggi, con questo progetto, vogliamo rispondere con sensibilità ed empatia. Nonostante i fattori che determinano l'infertilità possano riguardare sia gli uomini che le donne, forse le donne più degli uomini possono vivere questa esperienza con una sensazione di rimpianto per scelte passate, magari per non aver iniziato prima la ricerca di una gravidanza. Oppure possono provare paura, senso di inadeguatezza o vergogna. Che si tratti di un commento fuori luogo di un professionista in ambito sanitario, di una battuta di un'amica o di un articolo di giornale che utilizza un linguaggio insensibile e inappropriato, il modo in cui la società rappresenta l'infertilità e i possibili rischi legati agli aborti, può avere un enorme impatto sulle emozioni che una persona può provare, sulle scelte che compie e sui risultati che può ottenere», sottolinea la dott.ssa Galliano medico chirurgo, specializzata in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, Responsabile del Centro PMA di IVI Roma.
Sul sito ivitalia.it è possibile scaricare un manifesto, una guida, un vademecum per tutti coloro che come IVI, Oneofmany, Strada per il Sogno, Martina, si rendono conto che è necessario un cambiamento di rotta per sensibilizzare il mondo intero su un argomento spinoso, delicato e per qualcuno fonte di grande dolore. IVI crede fortemente nell'importanza che il «Linguaggio della Fertilità» ricopre all'interno della società attuale e desidera contribuire concretamente al cambiamento della narrazione e dei termini utilizzati per parlare di infertilità, mancato concepimento, aborto e perdita perinatale.
Questo progetto, questo manifesto, condiviso a livello mondiale, si pone l'obiettivo di:
Cambiare il linguaggio utilizzato per diagnosticare e descrivere l'infertilità, da parte dei professionisti sanitari, dei media e della società;
Sensibilizzare sul potere delle parole, diffondendo consapevolezza riguardo le espressioni che possono ferire chi affronta l'infertilità e quelle che invece esprimono vicinanza ed empatia;
Dare voce alle testimonianze di coloro che hanno vissuto in prima persona gli effetti di un linguaggio severo e poco sensibile in relazione alla fertilità.