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Violenza sulle donne, torna l’open week

Violenza di genere

Sanihelp.it – Fondazione Onda ETS, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre, lancia la quarta edizione dell’(H) Open Week che si terrà dal 21 al 27 novembre con l’obiettivo di incoraggiare le donne vittime di violenza a rompere il silenzio e avvicinarle alla rete di servizi antiviolenza che può offrire percorsi di accoglienza protetta e progetti di continuità assistenziale e di sostegno, fornendo strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto.


Gli ospedali con il Bollino Rosa che hanno al loro interno percorsi dedicati e i centri antiviolenza aderenti all’iniziativa offriranno gratuitamente alla popolazione femminile consulenze, visite, colloqui, info point, e distribuzione di materiale informativo.

«Anche quest’anno l’obiettivo è sensibilizzare il pubblico sull’esistenza di diversi tipi di violenza, oltre a quella fisica e sessuale. Esistono, infatti, violenze verbali, psicologiche e persino economiche, che possono culminare o meno in episodi di stalking e di violenza fisica» afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda ETS.

«È importante sottolineare come il controllo che può essere esercitato su una donna non scaturisce solamente dalla forza fisica, ma anche dalla volontà di controllare e limitare la sua libertà personale in tutti i sensi, con lo scopo di isolarla e lederne la dignità» continua Merzagora. «Fondazione Onda ETS, ogni anno, vuole dare un aiuto attivo e concreto per proteggere e aiutare le donne in difficoltà, garantendo per una settimana servizi gratuiti a sostegno delle vittime di violenza incoraggiandole così a uscire dalla spirale del silenzio, della profonda sofferenza e solitudine. Voglio ringraziare inoltre la Professoressa Alessandra Kustermann, Presidente SVS Donna Aiuta Donna S.C.S per la collaborazione in questo progetto.

Per l’occasione verrà distribuito negli ospedali l’opuscolo informativo »Violenza di genere – Riconoscerla, prevenirla, contrastarla», disponibile anche in formato elettronico sul sito www.fondazioneonda.it nella sezione »Pubblicazioni».

L’iniziativa rientra in un progetto più ampio realizzato nel corso del 2024 che ha previsto diverse attività, tra cui un’ampia campagna di comunicazione con l’obiettivo di ridurre i pregiudizi culturali radicati nella società che portano a percepire in maniera distorta la figura della donna e a creare situazioni di violenza nella vita quotidiana.

A partire dal 8 novembre tutti i servizi offerti con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali aderenti.

«La violenza, anzi meglio declinata al plurale ovvero le violenze, fanno ormai parte integrante della nostra esistenza quotidiana, le »ragioni» con cui vengono spiegate risultano davvero molto flebili (es. »quel ragazzo ha guardato la mia ragazza»). Su giovani uomini e giovani donne si perpetuano »esercitazioni» di violenza incredibili, anche quando la vittima è ormai morta» spiega Nicla Vassallo, Professore ordinario di Filosofia Teoretica, Ricercatore Associato dell’Isem/C.N.R., Alumna del King’s College of London, Membro del Comitato d’Onore della Fondazione Onda ETS.

«Che il fenomeno riguardi anche i giovani non è sorprendente: a sbalordire è soprattutto che anche i giovani maschi si scatenino per inezie contro i loro coetanei, e che, comunque, nonostante il trascorrere del tempo continuino a essere donne, giovani o anziane, oggetti di violenza sessuale, e non solo sessuale dei maschi. Oggetti, tra l’altro, che non possiedono la capacità di essere assenzienti. Una sorta di paradosso, che tuttavia viene considerato all’ordine del giorno» prosegue Vassallo.

« Ma le ragazze e le donne di qualsiasi età (purtroppo, è poco studiato il femminicidio in età avanzata) faticano a denunciare perché sanno che saranno poi loro stesse a essere messe sotto processo, come accade visibilmente. Un merito da attribuire oggi alle donne: parecchie donne celebri non esitano a evidenziare le molestie subite da bambine, nonché che le violenze e il sessismo nell’emisfero del ciò che avviene dietro uno spettacolo, un’opera teatrale o cinematografica, benché poi questi due ultimi permangano a risultare invisibili. Le violenze cancellano e tormentano la psiche di molte ragazze e donne di diversa età, fino all’anzianità. La Fondazione Onda sta adoperandosi al massimo affiche ciò non accada in nessuna parte del nostro mondo» conclude la professoressa Vassallo

Fondazione Onda ETS dal 2007 attribuisce agli ospedali che erogano servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili il riconoscimento del Bollino Rosa. Il network, composto da 361 ospedali dislocati sul territorio nazionale, sostiene Fondazione Onda ETS nel promuovere, anche all’interno degli ospedali, un approccio »di genere» nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi clinico-assistenziali, indispensabile per garantire il diritto alla salute non solo delle donne ma anche degli uomini.

L’iniziativa è realizzata con il patrocinio di Consiglio Nazionale delle Ricerche, Fondazione Libellula e DonnexStrada, con la media partnership di Adnkronos, Baby Magazine, Panorama della Sanità, Salutare e Tecnica Ospedaliera e grazie al contributo non condizionante di Aurobindo, Crédit Agricole, IBSA, Korian, MSD e TIM.

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