Sanihelp.it – I ginecologi italiani a lezione dai colleghi israeliani su chirurgia robotica, tecniche ultrasoniche e monitoraggio biofisico fetale: tecnologie di alta specializzazione che consentono alla donna trattamenti meno invasivi, più efficaci e con una migliore qualità di vita. Di questo si discute al congresso italo-israeliano promosso dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), che riunisce i maggiori esperti dei due Paesi al centro Congressi di Gardaland, in provincia di Verona.
Si tratta, nello specifico, di un trattamento con energia ultrasonora dei miomi uterini, che permette di ridurli senza intervenire chirurgicamente. Esistono poi procedure per la diagnosi precoce di sofferenza fetale, che permettono di definire in tempi estremamente brevi eventuali disturbi e mettere in atto le necessarie terapie.
Innovazioni importanti anche sul fronte della procreazione medicalmente assistita e per la conservazione della fertilità.
Ma i risultati più sorprendenti sono quelli ottenuti con la chirurgia robotica, capace di movimenti che simulano quelli del polso umano, utilizzata soprattutto per i tumori femminili. Con questa tecnica si riducono anche i tempi di recupero, con un notevole impatto non solo sulla qualità di vita della donna, ma anche sui costi complessivi del sistema.
La SIGO auspica che anche nel nostro Paese si sviluppi una maggiore attenzione per queste modalità innovative di intervento e chiede alle Istituzioni più risorse per potervi accedere.
Al Convegno – che riunisce oltre 300 esperti – si discute molto anche di formazione, in quanto la tecnologia sviluppata dai ricercatori israeliani è all’avanguardia a livello mondiale. Sono infatti i detentori dei simulatori di chirurgia: come accade per il volo aereo, macchine di estrema precisione che consentono agli allievi di replicare fedelmente l’intervento, e accelerano i tempi per la preparazione delle nuove leve.