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Supporto ai caregiver, una biblioteca in ospedale

Sostegno ai pazienti

Sanihelp.it – Grazie alla donazione di UNAMSI, Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione, la sala di attesa della Terapia del Dolore e delle Cure Palliative dell'Istituto dei Tumori di Milano si arricchisce di libri, manuali e ricettari, una vera a propria compagnia per i familiari e gli amici dei pazienti.


«La possibilità di avere libri a disposizione nella sala di attesa della Terapia del Dolore e delle Cure Palliative conferma l'attenzione dell'Istituto dei Tumori verso una presa in carico del paziente che include non solo l’aspetto clinico e terapeutico, ma anche tutto quello che può incidere sulla sua qualità di vita durante tutto il percorso assistenziale, il che implica anche empatia e vicinanza emotiva. Ringraziamo UNAMSI per la donazione, che permette di regalare momenti di piacevole lettura sia ai pazienti, sia ai familiari che hanno un ruolo estremamente importante nel percorso di cura», ha dichiarato Enzo Lucchini, Presidente Istituto Nazionale Tumori.

I libri contribuiscono a rendere l’ambiente dell’ambulatorio meno medicalizzato e aiutano a spostare l'attenzione anche su altro, mentre si aspetta che la persona cara concluda il proprio ciclo di terapia. Un progetto a favore dei cosiddetti caregiver, coloro che si occupano e stanno accanto ai malati. Sono oltre 18 milioni i caregiver in Europa, di cui 3.329.000 soltanto in Italia; ciascuno di loro è impegnato nell'assistenza per 18 ore al giorno in media, per un totale di oltre sette miliardi di ore di lavoro.

«I dati internazionali dicono che due pazienti su tre, anche da noi in Italia, vogliono che il caregiver partecipi alle decisioni e al progetto di cura. In questo ambito, la lettura diventa a sua volta una terapia per aiutare a incanalare il tempo sospeso e complicato di chi attende. Questo non significa negare l'esistenza del malato nell'altra stanza, ma al contrario, offrire stimoli e supporto che possono trasformarsi in nuova energia», precisa Augusto Caraceni, Direttore Cure Palliative, Terapia del Dolore e Riabilitazione, Istituto Nazionale Tumori.

La presenza dei caregiver influisce anche sul benessere del paziente, ecco perché prendersi cura dei caregiver: provare a mantenere alto il loro umore è un servizio i cui benefici si ripercuotono anche sui pazienti stessi. Si pensi che nei momenti più critici della malattia, i compiti di chi assiste il paziente possono occupare anche tutta la giornata, con un notevole dispendio di energie fisiche e mentali che possono incidere su molti ambiti della vita (lavorativa, familiare e sociale).

La sopravvivenza dei pazienti a cinque anni alla diagnosi, considerando tutte le forme oncologiche, è migliorata del 18% nei maschi e del 10% nelle donne rispetto a una decina di anni fa. Grazie a diagnosi e trattamenti sempre più precisi e accurati, il tempo trascorso in un centro di oncologia si è allungato con risvolti positivi sul percorso terapeutico-assistenziale dei pazienti.

«Tutto ciò comporta una trasformazione dell'ospedale, con ambienti più compatibili con il quotidiano, che attraverso oggetti e mobili si avvicinano all'idea del luogo domestico. Questo permette di rendere gli spazi meno ospedalieri ed è un aiuto per non creare ulteriori fratture psicologiche oltre a quelle che inevitabilmente provoca la malattia sia nel paziente, sia nel nucleo famigliare», ha concluso Claudia Borreani, Responsabile della Psicologia Clinica, Istituto Nazionale Tumori.

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