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Effusione linfomatosa primaria: novità nella ricerca

Uno studio italiano

Sanihelp.it – Si deve alla collaborazione tra i ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone) l’identificazione di nuove proteine utili per comprendere le cause e le modalità di crescita dell’effusione linfomatosa primaria (PEL, primary effusion lymphoma), un raro linfoma. PEL si presenta nelle cavità corporee come la pleura, il peritoneo o il pericardio, in assenza di una vera e propria massa tumorale. I ricercatori hanno analizzato in laboratorio le cellule di PEL  e hanno individuato proteine che potranno diventare target per lo sviluppo di terapie per la cura di questo e di altri linfomi. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The American Journal of Pathology.


Come precisa Paolo De Paoli Direttore Scientifico del CRO di Aviano: «Il lavoro è frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Patologia e l’Unità di Proteomica della Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e il Dipartimento di Patologia del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, Istituto Nazionale Tumori. I ricercatori hanno usato metodologie sofisticate per collegare le proteine identificate nel secretoma del PEL con possibili funzioni biologiche usando software di bioinformatica».

«Il modello di studio è rappresentato da un linfoma a cellule B associato al virus KSHV (Kaposi’s sarcoma associated herpes virus) conosciuto anche come Human herpes virus 8 (HHV8), più frequentemente osservato in corso di immunosoppressione, ad esempio in pazienti con HIV. L’importanza di questo lavoro risiede anche nel fatto che i risultati della scoperta potranno essere trasferiti ad altri linfomi per individuare nuovi target terapeutici», spiega Annunziata Gloghini del Dipartimento di Patologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.«Applicando tecniche di proteomica per analizzare il secretoma del PEL (ossia l’analisi delle proteine secrete da questo linfoma) abbiamo individuato nuove proteine coinvolte nell’interazione tra le cellule del linfoma e le cellule del microambiente e proteine che potrebbero essere rilevanti per la patogenesi e la terapia. Questo approccio ha il grande vantaggio di individuare e separare proteine secrete dalle cellule anche se presenti in tracce», aggiunge Italia Bongarzone del Laboratorio di Proteomica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

«Con questo approccio di analisi del secretoma e il modello di linfoma utilizzato (cioè il PEL) abbiamo definito una serie di nuove proteine coinvolte nello sviluppo e nella progressione tumorale che nel PEL o in altri linfomi potrebbero fornire nuovi candidati come target per farmaci selettivi. Sono necessari ulteriori studi per confermare e convalidare l'importanza di questi processi e il loro ruolo nello sviluppo e progressione tumorale dei linfomi», conclude Marco Pierotti, Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano.
 

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