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Metformina e neoplasie mieloproliferative, quale nesso c’è?

Tumori: prevenzione e terapia

Sanihelp.it – I risultati di uno studio caso-controllo danese, pubblicato su Blood Advances, suggeriscono che l’assunzione di metformina, noto farmaco antidiabetico, per almeno 5 anni, riduce in modo significativo il rischio di sviluppare neoplasie mieloproliferative, e forse anche altre forme tumorali.


«L'effetto maggiore lo abbiamo visto nelle persone che avevano assunto la metformina per più di 5 anni, rispetto a quelle che avevano assunto il farmaco per meno di un anno», ha affermato in un comunicato stampa l'autore principale dello studio, Daniel Tuyet Kristensen, dell'Aalborg University Hospital, in Danimarca.

La metformina è un diffuso ipoglicemizzante ampiamente utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2, che era già stato posto sotto attenzione per la sua capacità di ridurre il rischio di tumori solidi e della mortalità nei pazienti in trattamento con questo farmaco. Studi preclinici avevano anche mostrato un effetto antileucemico della metformina nelle neoplasie mieloidi, cosa che ha spinto gli scienziati danesi ad approfondire le ricerche sulle sue funzioni.

«Ci interessava valutare l'effetto antinfiammatorio della metformina, in quanto le neoplasie mieloproliferative sono malattie caratterizzate da uno stato di infiammazione molto alta», ha sottolineato Anne Stidsholt Roug, co-autrice della ricerca.

L’effetto protettivo della metformina è stato osservato per tutti i sottotipi di tumore mieloproliferativo, incluse la policitemia vera, la trombocitemia essenziale, la mielofibrosi e la neoplasia mieloproliferativa di origine sconosciuta.

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