Sanihelp.it – Lo scorso 16 aprile la popstar statunitense Miley Ciyrus è finita nuovamente sulle pagine dei giornali. Questa volta, però, non è stata protagonista di alcuna provocazione o trasgressione delle sue: è stata ricoverata d’urgenza allo Sprint Center di Kansas City, l’ospedale della città dove si trovava per un concerto che, invece, è stato ovviamente cancellato.
Dietro al ricovero nessun eccesso o dipendenza, come volevano alcune voci rivelatesi solo illazioni: la giovane cantante è rimasta vittima di una grave reazione allergica con shock anafilattico. Responsabile il cephalexin, una cefalosporina, cioè un antibiotico che la Cyrus ha assunto per contrastare una sinusite che da settimane la tormentava.Casi come quello di Miley non sono affatto rari: si stima che in Italia attualmente almeno 1 paziente su 100 possa aver avuto (o sia destinato ad avere) una reazione a farmaci, anestetici (locali o generali) o mezzi di contrasto utilizzati in radiologia: numero destinato a crescere per l’impiego sempre maggiore di medicinali. I colpevoli principali sono gli antinfiammatori non steroidei (Fans) e gli antibiotici.
Le reazioni ai farmaci possono essere lievi e dare, ad esempio, solo orticaria sulla pelle, ma stanno diventando più frequenti i casi più seri, con conseguenze di tipo respiratorio, ad esempio una crisi severa di asma, gastrointestinale, con dolori addominali e diarrea intensa, fino alle forme più pericolose per la vita quali l’angioedema, che può causare asfissia, e lo shock anafilattico.
Nel caso dell’ex Hannah Montana, la reazione è stata così seria che la giovane continua a essere ricoverata: deve restare sotto osservazione tra i 5 e i 27 giorni. La cantante non ha mancato di twittare dalla sua camera d'ospedale commenti, foto, scuse rivolte ai fan (gran parte del suo Bangerz World Tour 2014 è stato sospeso) e un ringraziamento ai medici.
Miley Cyrus allergica a un antibiotico
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FonteAdnkronos