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Il colesterolo "buono" aiuta gli anziani a conservare la lucidità mentale

Sanihelp.it – L’autore principale dello studio, il Dott. Nir Barzilai, e i suoi colleghi dell’Albert Einstein College of Medecine di New York City, scrivono che si è evidenziato come l’HDL sembra in grado di proteggere dal calo delle funzioni cognitive associate al morbo di Alzheimer e ad altre forme di demenza”.
Gli autori segnalano anche che le persone in buona salute dai 90 a oltre i 100 anni tendono ad avere livelli di HDL più alti. Anche nei figli dei centenari si sono riscontrati livelli di HDL relativamente alti.


Nello studio in questione il team di Barzilai ha cercato di determinare se gli alti livelli di HDL nelle persone anziane potessero essere legati alle loro facoltà mentali.

Hanno quindi valutato i livelli di HDL e le capacità mentali di 130 uomini e donne di età compresa tra i 95 e i 107 anni, riportando le loro scoperte nel numero di ottobre di “The Journal of Gerontology”.

Dai risultati, i livelli sanguigni di HDL sono stati correlati in modo significativo all’esecuzione corretta di un test di abilità mentale.

Il colesterolo buono può contribuire al corretto funzionamento dei vasi sanguigni, a ridurre le infiammazioni e a supportare la funzione delle cellule cerebrali.

Queste scoperte contribuiscono a enfatizzare gli effetti benefici e positivi di un alto livello di HDL nel sangue e dai dati raccolti risulta chiaramente che gli alti valori di HDL giocano un ruolo importante nella conservazione delle facoltà cognitive in età avanzata.


Tratto da “The Journal of Gerontology ”


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