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medicina

COLLEGAMENTI

l’insieme delle pratiche cliniche, diagnostiche e terapeutiche che hanno come finalità il ristabilimento dello stato di salute quando è compromesso e in generale la prevenzione del suo decadimento. La medicina così come si è venuta configurando nell’ultimo secolo è una prassi che accoglie con sempre maggiore ampiezza i contributi delle scienze di indagine sulla natura vivente tra cui la biologia, la biochimica, l’anatomia, l’istologia, la fisiologia, stimolando la ricerca nel campo della farmacologia e delle tecnologie che trovano applicazione in metodiche diagnostiche e terapeutiche altamente sofisticate (tomografia assiale computerizzata, risonanza magnetica nucleare, litotripsia a onde d’urto, terapie radianti). Una parte importante della pratica medica rimane comunque sempre patrimonio dell’attività clinica centrata sul rapporto tra medico e paziente. Il paziente viene sempre più considerato come una persona i cui contenuti mentali ed emozionali svolgono un ruolo importante nella genesi, nello sviluppo e nella risoluzione fausta o infausta dei processi morbosi.


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L'evoluzione della medicina.
LE TAPPE DELLA MEDICINA
circa 3600 a.C.I Cinesi sviluppano la medicina empirica.
2800 a.C.In Cina viene compilato il Nei Ching (Canone di medicina interna), in cui sono contenute nozioni sull’anatomia e fisiologia umane, sull’agopuntura, sulla teoria del polso come elemento diagnostico.
circa 2000 a.C.In India viene elaborato il primo codice di medicina, Le leggi di Manu, contenente numerose norme di igiene.
1900-1550 a.C.Si sviluppa l’arte medica in Egitto, coltivata dai sacerdoti: si tratta soprattutto di una medicina pratica nella quale, sulla base di discrete conoscenze anatomiche, vengono operate la palpazione, l’ispezione e, forse, l’auscultazione. Sono conosciute e curate lesioni traumatiche, lussazioni, ferite; eseguiti bendaggi in caso di fratture.
1500-1300 a.C.In India, come risulta dal libro religioso Atharvaveda, la terapia è basata su pratiche magiche, ma già sono conosciute alcune malattie e alcune piante da usarsi a scopo terapeutico.
circa 1200 a.C.È conosciuta in Cina la pratica della vaccinazione contro il vaiolo mediante insufflazione nasale di crosta di pustola vaiolosa seccata e polverizzata.
secolo V a.C.In Grecia fiorisce la scuola medica di Coo, le cui dottrine influenzano tutto il pensiero scientifico del tempo. Per la prima volta, la malattia è considerata come un male dell’intero organismo e non di una sola parte di esso.
secoli. V-IV a.C.Il greco Ippocrate (Chio 460-377) dà alla medicina un fondamento razionale e sperimentale. Prescrive la conoscenza precisa dei fatti mediante l’osservazione particolare, confortata dal ragionamento e dall’esperienza. Per la prima volta afferma l’azione dell’ambiente sull’individuo e sull’origine della malattia, e riconosce l’importanza dell’ereditarietà. Nel Giuramento della sua scuola, il famoso "giuramento di Ippocrate", propone una concezione etica della medicina, le cui norme fondamentali sono il segreto professionale, la consapevolezza di compiere un’opera nobile, che ha come obiettivo imprescindibile il bene del malato, la illiceità dell’aborto, il divieto dell’uso di veleni. A tale concezione la medicina si ispirerà per secoli.
secolo III a.C.In ambito ellenistico fiorisce la scuola di Alessandria, cui si devono le prime importanti scoperte di anatomia e di fisiologia, grazie alle prime dissezioni di cadaveri a scopo di studio.
secolo II d. C.Il greco Galeno (Pergamo circa 129 - Pergamo o Roma circa 201), considerato il più grande medico dell’antichità dopo Ippocrate, stabilisce la dottrina dei quattro temperamenti (sanguigno, flemmatico, collerico, bilioso), che influenzerà per molti secoli la medicina, e la dottrina dello pneuma (il respiro e il tono) come essenza della vita.
secoli. IV-VIIIIn Europa (Italia, Francia, Spagna, Inghilterra, Germania), nel mondo arabo e in Giappone sorgono veri e propri ospedali, talvolta accanto alle università dove si insegna medicina.
secoli. X-XIIIGli Arabi sviluppano lo studio della medicina parallelamente a quello delle altre scienze. Danno il loro contributo: al-Razi, autore di una cospicua produzione di opere di medicina, per lo più compilazioni, ma con alcuni contributi originali; Albucaris, medico e valente chirurgo; Avenzoar, grande clinico; Averroè, filosofo ma anche autore di un’opera medica, il Colliget. Si aggiungono Avicenna, il cui Canone della medicina dominerà per secoli le scuole europee, e Annafis, geniale scopritore della piccola circolazione del sangue.
secoli. XI-XIISi afferma la scuola salernitana, la più antica e famosa del Medioevo, che influenzerà l’evoluzione ulteriore della medicina soprattutto per le sue regole per un corretto modo di vita: non lasciarsi sopraffare dalle preoccupazioni e dalla collera, bere poco vino, non mangiare troppo, curare il riposo, fare del moto, ecc. La scuola nel secolo XII progredisce soprattutto nella chirurgia. L’imperatore Federico II stabilisce che può esercitare la medicina solo chi è in grado di presentare un diploma di questa scuola. L’ordinanza di Federico II è una delle prime iniziative europee tese a regolare da parte dello Stato l’esercizio dell’arte medica.
secolo XIIITeodorico dei Borgognoni (Lucca 1205-1298) applica le prime rudimentali anestesie durante le operazioni chirurgiche, ponendo sul viso del paziente spugne imbevute di oppio, giusquiamo, mandragora.
secolo XVIGirolamo Fracastoro (Verona 1483 - Incaffi, Verona, 1553) pubblica nel 1530 il poemetto Syphilis sive de morbo gallico (Sifilide ossia sul mal francese), in cui descrive l’evoluzione e la terapia della lue, che da allora verrà chiamata sifilide. Il suo trattato De contagione et contagiosis morbis (Sul contagio e sulle malattie contagiose), del 1546, sta all’origine della patologia moderna.

Paracelso, nome umanistico del tedesco Theophrast Bombast von Hohenheim (Einsiedeln, Zurigo, 1493 - Salisburgo 1541), combatte i canoni della medicina scolastica, introduce per primo sostanze chimiche in terapia (ferro, zolfo, mercurio).

Gerolamo Cardano (Pavia 1501 - Roma 1576) pubblica nel 1561 il libro De utilitate ex adversis capienda (La necessità di studiare i fatti negativi), grazie al quale viene considerato un precursore della moderna psichiatria.

Bartolomeo Eustachi (San Severino Marche circa 1503 - circa 1574) compie approfondite ricerche sull’anatomia delle vene, del fegato e dell’orecchio (la tromba auditiva porta il suo nome).

Andrea Vesalio, nome italianizzato del fiammingo André Vésale (Bruxelles 1514 - Zante 1564), riesce a far comprendere l’utilità dello studio dell’anatomia per i medici e influenza profondamente l’arte medica e chirurgica.

Il francese Ambroise Paré (Bourg-Hersent, Laval, 1517 - Parigi 1590) abolisce la cauterizzazione delle ferite, sostituendola con la medicazione semplice; pratica la legatura delle arterie; riforma la tecnica operatoria, tanto da essere considerato il padre della moderna chirurgia.

Andrea Cesalpino (Arezzo 1519 - Roma 1603) dimostra l’esistenza della circolazione polmonare e afferma che il sangue giunge ai polmoni dal cuore e viene a contatto con l’aria proveniente dai bronchi.

Gabriele Falloppio (Modena 1523 - Padova 1562) nelle Osservazioni anatomiche (1561) descrive con scientifica esattezza le strutture di orecchio interno, cervello, occhio, intestino, e le tube uterine che da lui prendono il nome.
Costanzo Varolio (Bologna 1543 - Roma 1575) compie fondamentali scoperte sulla struttura del cervello (fra cui il ponte di Varolio, formazione nervosa sede di strutture nervose fondamentali).

sec XVIIL’inglese William Harvey (Folkestone 1578 - Rochampton 1657) descrive (1616) il cuore e la circolazione sanguigna secondo la moderna concezione meccanico-idraulica.

Gaspare Aselli (Cremona 1581 - Milano 1626) dimostra l’esistenza dei vasi chiliferi.

L’inglese Francis Glisson (Rampisham 1597 - Londra 1677) descrive, per primo, in modo esatto il rachitismo e la capsula del fegato (capsula di Glisson).
Marcello Malpighi (Crevalcore 1628 - Roma 1694) fonda l’anatomia microscopica ed è il precursore dei moderni studi di istologia e di embriologia. Scopre gli alveoli polmonari e i capillari polmonari, e spiega gli scambi gassosi nella respirazione. Individua nell’epidermide lo strato germinativo (strato di Malpighi); studia il fegato, la milza, i reni (scopre i glomeruli) e la lingua (scopre che le papille linguali sono la sede del gusto).

secolo XVIIIBernardino Ramazzini (Carpi 1633 - Padova 1714) pubblica nel 1700 De morbis artificium (Le malattie professionali), opera che tratta per la prima volta le malattie che possono colpire artigiani e operai e le loro cause specifiche.

Il tedesco George Ernst Stahl (Ansbach 1660 - Berlino 1734), autore della teoria del flogisto (sostanza immaginaria che, secondo lui, era contenuta nei corpi combustibili), è celebre soprattutto per la sua teoria dell’animismo, secondo cui la vita non può essere ricondotta né alle leggi generali del movimento né a un sistema di combinazioni chimiche, essendo unico principio vitale l’anima pensante.

Giambattista Morgagni (Forlì 1682 - Padova 1771) studia le connessioni tra sintomo clinico e alterazioni organiche sui cadaveri, gettando le basi dell’anatomia patologica. Descrive la cirrosi epatica e dà una classificazione dei tumori.

Lazzaro Spallanzani (Scandiano, Reggio Emilia, 1729 - Pavia 1799) dimostra con approfonditi studi sperimentali l’infondatezza della teoria della generazione spontanea. Importanti i suoi studi sul cuore, sui vasi sanguigni dell’embrione, sulla circolazione del sangue nei polmoni. Descrive l’azione del succo gastrico sulla solubilizzazione degli alimenti.

L’austriaco Joseph Jacob von Plenck (Vienna 1738-1807) con la sua Nuova sistematica dei tumori fornisce la prima ampia trattazione sulle forme tumorali.
L’inglese Edward Jenner (Berkeley 1749-1823) pratica, con successo, la prima vaccinazione antivaiolosa (1796) con materiale infetto prelevato da pustole vaiolose di animali.

secolo XIXIl francese Philippe Pinel (Saint-André-d’Alayrac 1745 - Parigi 1826) fa abolire, per primo, i metodi brutali nel trattamento dei malati di mente. Sostiene che c’è un nesso tra malattie mentali e lesioni cerebrali (fino allora i malati di mente erano considerati "indemoniati").

L’inglese James Parkinson (Hoxton, Middlesex, 1775 - Londra 1824) nel Saggio sulla paralisi agitante descrive le sue ricerche sulla malattia del sistema nervoso centrale che ha preso il suo nome (morbo di Parkinson).

Il francese René-Théophile-Hyacinthe Laennec (Quimper 1781 - Kerlovanec 1826) inventa lo stetoscopio per l’auscultazione del torace (cuore e polmoni) e precisa la natura e i caratteri dei vari rumori (soffi, rantoli ecc.) respiratori.

L’inglese Joseph Hodgson (Penrith, Cumberland, 1788 - Londra 1869) nel Trattato sulle malattie delle arterie e delle vene descrive l’aneurisma (dilatazione) dell’aorta (malattia di Hodgson).

L’inglese Thomas Addison (Long Benton, Northumberland, 1793 - Brighton 1860) è il creatore dell’endocrinologia. Descrive le alterazioni delle capsule surrenali (morbo di Addison) e l’anemia perniciosa.

L’inglese Thomas Hodgkin (Tottingham 1798 - Giaffa 1866) descrive il linfogranuloma maligno (morbo di Hodgkin) che colpisce il sistema linfatico.

Il francese Philippe Ricord (Baltimora, Maryland, 1799 - Parigi 1889) nel Trattato delle malattie veneree descrive i tre stadi della sifilide e distingue, per primo, la sifilide dalla gonorrea (blenorragia).

Il tedesco Johannes Müller (Coblenza 1801 - Berlino 1858) è considerato il fondatore della fisiologia moderna. Importanti i suoi studi sul sistema nervoso, l’apparato digerente, la struttura anatomica delle ossa, delle cartilagini, dei reni, delle ghiandole, e quelli sul meccanismo della formazione della voce e sull’udito.

Il francese Claude Bernard (Saint-Julien, Rhône, 1813 - Parigi 1878) scopre il fenomeno della glicogenesi epatica; studia i collegamenti tra sistema nervoso centrale e sistema simpatico e conduce ricerche approfondite nel campo della fisiologia sperimentale.

Lo statunitense William Morton (Charlton, Massachusetts, 1819 - New York 1868) usa, per primo, il cloroformio e l’etere solforico come anestetici.

Il tedesco Hermann von Helmholtz (Potsdam 1821 - Berlino 1894) inventa l’oftalmoscopio per l’osservazione della retina, dando un contributo determinante allo sviluppo dell’oculistica.

Il tedesco Rudolph Virchow (Schivelbein, Pomerania, 1821 - Berlino 1902) è considerato il fondatore della patologia cellulare. Importanti i suoi studi sulla leucemia e sull’encefalite acuta congenita (malattia di Virchow).

Alfonso Corti (Gambarana, Pavia, 1822 - Corvino San Quirico, Pavia, 1876) descrive l’orecchio interno (chiocciola) e vi scopre la complessa struttura (l’organo del Corti) che permette la ricezione dei suoni.

Il francese Louis Pasteur (Dole 1822 - Villeneuve-l’Etang 1895) è considerato il fondatore della microbiologia e dell’immunologia (vaccinazioni preventive). Scopre lo streptococco della febbre puerperale, prepara i vaccini contro il carbonchio (malattia degli erbivori trasmissibile anche all’uomo) e contro la rabbia (malattia degli animali trasmissibile all’uomo mediante il morso).

Dalla seconda metà dell’800 la microbiologia registra importanti successi; infatti le scoperte si susseguono: bacillo della difterite (1880), bacillo della lebbra (1880), bacillo del tifo (1881), bacillo della tubercolosi (1882), bacilli del tetano e del colera (1884), colibacillo e pneumococco (1886), bacillo della peste (1898), tripanosoma gambiense della malattia del sonno (1903), spirocheta pallida della sifilide (1905).

Il francese Jean-Martin Charcot (Parigi 1825 - Lago dei Settons, Morvan, 1893) studia la nevrosi e l’isterismo (ne tenta la cura mediante l’ipnosi). Conduce ricerche sull’atrofia muscolare e sulla sclerosi multipla.

L’inglese Joseph Lister (Upton 1827 - Walmer 1912) adotta, per primo, l’antisepsi chirurgica.

L'abate Gregor Mendel (Heinzendorf, Austria, 1822 - 1884), alla fine di questo secolo, concluse i sui studi sull'ereditarietà formulando le famose leggi che portano il suo nome.

Il tedesco Robert Koch (Clausthal, Hannover, 1843 - Baden-Baden 1910) scopre i bacilli della tubercolosi (bacillo di Koch) e del colera. Prepara la tubercolina, da lui ritenuta efficace contro la tubercolosi (oggi viene usata a scopo diagnostico).

Camillo Golgi (Corteno, Brescia, 1843 - Pavia 1926) scopre le caratteristiche del neurone (insieme della cellula nervosa e dei suoi prolungamenti). Descrive lo sviluppo del parassita delle febbri terzana e quartana (malaria).

Il tedesco Wilhelm Conrad Röntgen (Lennep in Bergishen 1845 - Monaco di Baviera 1923) con la scoperta dei raggi X dà l’avvio alla radiologia.
Carlo Forlanini (Milano 1847 - Nervi, Genova, 1918) propone lo pneumotorace terapeutico (introduzione di aria nella cavità pleurica per collassare il polmone nel trattamento della tubercolosi).

secolo XX

Il tedesco Emil von Behring (Hansdorf 1854 - Marburgo 1917) scopre il siero antidifterico (la scoperta verrà perfezionata dal francese Émile Roux, collaboratore di Louis Pasteur).

Il tedesco Paul Ehrlich (Strehlen 1854 - Bad Homburg 1915) è considerato il fondatore della chemioterapia. Scopre un preparato per la cura della sifilide e di altre infezioni da spirochete (il Salvarsan). Premio Nobel nel 1908.

L’austriaco Sigmund Freud (Freiberg 1856 - Londra 1939) è il fondatore della psicoanalisi, metodo terapeutico delle nevrosi.

Lo statunitense Karl Landsteiner (Vienna 1868 - New York 1943) distingue i 4 gruppi sanguigni. In collaborazione con J. Wiener individua la presenza del fattore Rh nei globuli rossi.

Il francese Alexis Carrel (Sainte-Foy-Lès-Lyon 1873 - Parigi 1944) crea le basi della chirurgia vasale.

L’inglese John James Macleod (New Clunie 1876 - Aberdeen 1935) e il canadese Frederick Grant Banting (Alliston 1891 - Terranova 1941) scoprono nel 1921-22 l’insulina, che consente la terapia del diabete mellito.

L’inglese Alexander Fleming (Lochfield 1881 - Londra 1955) inaugura l’era degli antibiotici: scopre la penicillina (1929), che avrà un’azione efficace contro molte malattie infettive.

Il tedesco Gerhard Domagk (Lagow 1895 - Burgberg 1964) scopre i sulfamidici (1935).

Lo spagnolo Severo Ochoa (Luarca 1905-1993) e lo statunitense Arthur Kornberg (New York 1918) si occupano della sintesi degli acidi nucleici e nel 1959 vincono il premio Nobel per la scoperta dei meccanismi di sintesi degli acidi ribonucleico e desossiribonucleico.

Lo statunitense Albert Bruce Sabin (Biaystock 1906 - Washington 1993) mette a punto un vaccino antipoliomielite di virus vivi attenuati, somministrabile per via orale, che viene usato regolarmente dal 1956. Tale vaccino soppianta in breve tempo quello realizzato dallo statunitense J. E. Salk, con virus uccisi, impiegato fino a quel momento.

Rita Levi-Montalcini (Torino 1909) scopre il fattore di accrescimento delle cellule nervose. Premio Nobel nel 1986.

Lo statunitense di origine italiana Renato Dulbecco (Catanzaro 1914) compie importanti studi sulle cellule tumorali, sui meccanismi dell’invecchiamento, sulle malattie genetiche ed ereditarie. Premio Nobel nel 1975, assieme ai colleghi Baltimore e Temin per le scoperte sull’interazione fra virus tumorali e materiale genetico.

Il biologo statunitense John B. Watson e il suo collega britannico Francis Crick propongono nel 1953 il loro famoso modello della doppia elica che spiega la struttura molecolare del DNA. Premi nobel nel 1962.

Il sudafricano Christiaan Neethling Barnard (Beaufort West 1922) effettua il primo trapianto cardiaco (1967).

L’indiano Gobind Har Khorana (Raipur 1922) e gli statunitensi Robert William Holley (Urbana, Illinois, 1922) e Marshall Warren Nirenberg (New York 1927) lavorano all’interpretazione del codice genetico e del rapporto funzionale tra struttura degli acidi nucleici e proteine. Premi Nobel nel 1968. I risultati delle ricerche di Nirenberg e Khorana portarono alla completa traduzione del codice genetico.
Il sudafricano Allan MacLeod Cormack (Johannesburg 1924) e l’inglese Godfrey N. Hounsfield (Newark 1919) mettono a punto la nuova tecnica radiologica di tomografia assiale computerizzata. Premi Nobel nel 1979.

Medicina. La medicina è una disciplina di origini antichissime. La tabella riassume le tappe cronologiche della sua evoluzione.

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