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Un trattamento di relax: il bagno turco

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Sanihelp.it – Molti pensano che sauna e bagno turco siano sinonimi: non è proprio così. La prima differenza risiede nelle diverse provenienze, in quanto la sauna è finlandese, mentre il bagno turco, o Hamman (in arabo, scaldare), ha origini mediterranee. Anche i procedimenti sono piuttosto diversi, in quanto il bagno turco si basa sul vapore umido e non su quello secco, per favorire il drenaggio dei liquidi e, conseguentemente, lo smaltimento delle tossine tramite la sudorazione, incrementare l’ossigenazione del corpo ottenendo quindi una migliore tonicità dei tessuti e una maggiore luminosità dell’epidermide.


Il bagno turco si svolge in un ambiente chiuso, con umidità che va dal 90 al 100%, che crea una nebbia, mentre la temperatura è variabile, dai 20-25°C a livello del pavimento fino ai 40-50°C all’altezza della testa.

All’interno della stanza ci sono dei sedili di marmo o di pietra, sui quali si siedono le persone che iniziano a sudare. Con il sudore si stimola il rinnovamento cellulare e si eliminano tossine, quindi con un guanto di crine si asportano le cellule morte. Il trattamento termina con una doccia fredda alla quale, se si vuole, può seguire un altro bagno di vapore.

Il tempo di tolleranza al calore varia da soggetto a soggetto, il momento di uscire è quando si avverte un calore eccessivo e il pulsare delle tempie. Dopo una doccia fredda, se si vuole si può ripetere il percorso.

Sconsigliabile mangiare subito prima del bagno turco, mentre dopo è bene reintegrare i liquidi persi bevendo acqua o altre bevande.

Il bagno di vapore, oltre agli effetti benefici, fornisce anche l’occasione per un momento di aggregazione e socializzazione.

Pur essendo una pratica piacevole e benefica, è sconsigliata a chi soffre di patologie cardiovascolari.

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