Sanihelp.it – La malattia di Parkinson è complessa, e l'approccio, a seguito della diagnosi, è sempre multidisciplinare.
Questo perché anche alcune modifiche nello stile di vita possono aiutare a vivere meglio e a ridurre alcuni tipi di sintomi.
Le recenti ricerche, tra cui una condotta in Spagna nel 2019, dimostrano come alcuni tipi di allenamento, tra cui il Pilates, possano aiutare i malati di Parkinson a stare meglio e a ridurre alcuni sintomi.
Cosa può fare il Pilates per il Parkinson
Il Pilates è considerato un esercizio sicuro anche per chi abbia il Parkinson. Questo perché non stressa eccessivamente il corpo, e si concentra anche su altri aspetti, oltre al semplice movimento.
Ecco che, quindi, il Pilates può aiutare i malati di Parkinson a gestire meglio la sintomatolocia.
Innanzitutto, controllare il respiro aiuta a sentirsi meglio, così come accade per la concentrazione sul movimento fisico, utile anche per coloro che non si trovino a gestire la malattia.
Inoltre, le lezioni di Pilates non vanno a stancare la persona, che spesso è già molto stressata per i movimenti provocati dalla malattia.
Infine, il focus anche sul rilassamento sarà un ottimo elemento per la gestione del Parkinson.
Come approcciarsi al Pilates per il Parkinson
Un malato di Parkinson dovrà rivolgersi ad un istruttore qualificato che lo aiuterà, creando una pratica specifica, ad approcciarsi al meglio alla disciplina.
Le lezioni non dovranno superare i 30 minuti, e dovranno sempre rispettare i tempi della persona malata.
Si dovranno affrontare tutti gli elementi, da quello fisico fino a quello più mentale e meditativo, con un occhio di riguardo per la respirazione.
Il risultato sarà sicuramente positivo, con un miglioramento dell'equilibrio, del controllo e della forza.